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Borussia Dortmund, la vendetta degli underdog di Terzic: dalla Bundes persa l'ultima giornata alla finale Champions
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DI NUOVO WEMBLEY: BAYERN, NON C'E' DUE SENZA TRE - Già, proprio Wembley: Die Schwarzgelben ci torneranno il primo di giugno di quest'anno, a distanza di undici anni da quel derby tedesco perso, con Jurgen Klopp in panchina e Robert Lewandowski in campo con la 9. Il calcio non è mai casuale: dopo aver ceduto proprio ai rivali eterni del Bayern Monaco di Robben e Ribery ed aver vinto l'unica Champions League della loro storia all'Olympiastadion di Monaco, potrebbero ritrovarsi di nuovo a combattere nell'epilogo di questa edizione contro il club più titolato di Germania, qualora la squadra di Tuchel compia l'impresa di vincere domani al Bernabeu di Madrid contro il Real di Ancelotti.
IL SUPERSTITE HUMMELS E LA BUNDES PERSA ALL'ULTIMA GIORNATA - Triplice intreccio, anzi quadruplice: perché l'epopea di Hummels, unico superstite, assieme a Reus, del 2013 e oggi "casualmente" autore del gol che è valso la finale, dopo la vittoria al Parco dei Principi contro il PSG, più quotato e più ricco, e compagni, nasce proprio nell'ultima giornata della scorsa Bundesliga, con il titolo assaporato fino all'ultimo e perso in extremis a vantaggio del "solito" Bayern Monaco per la differenza reti, dopo il pareggio casalingo per 2-2 al Signal Iduna Park, contro un Mainz senza obiettivi.
LA VENDETTA DEGLI UNDERDOG E IL GIRONE DEL MILAN - La vendetta degli underdog, dei meno quotati, dei sempre perdenti, si è consumata fredda: merito di un allenatore cresciuto nelle giovanili, giovane e con idee importanti, di un club oculato sul mercato e negli inserimenti, da cui sono passati fenomeni come Haaland e Bellingham, di un capitano di mille battaglie pronto all'addio e all'ultimo ballo, come Marco Reus, di un grande del club che ha ritrovato in giallonero la gioia di giocare a calcio, come Sancho, di tanti prospetti di belle speranze, come Moukoko e Adeyemi, e di qualche outsider che si prende la giusta rivincita, come Fullkrug e Sabitzer. Ma soprattutto del muro giallo, impazzito di gioia per una finale meritata, dopo la qualificazione nel girone più complicato della Champions, quello che comprendeva proprio il PSG e il Milan, e dell'eliminazione di PSV, Atletico Madrid giustiziere dell'Inter e di nuovo i parigini, messi sotto anche nel gruppo iniziale. Perché, nel calcio, nulla è mai casuale.
@AleDigio89
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— Borussia Dortmund (@BVB) May 8, 2024