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  • Brescia, giù al Sud:| Per cullare i sogni play-off

    Brescia, giù al Sud:| Per cullare i sogni play-off

    • F.P.

    Giù al Sud per respirare aria nuova. Per superare di slancio la fatidica quota dei 50 punti e cambiare i connotati alla stagione. Due obiettivi che solo l'incredibile tempismo del destino fanno coincidere: passare la quota-salvezza, che in agosto pareva una chimera, e fare il salto di qualità. Dalla permanenza in B al sogno di un immediato ritorno in A. Tra il dire e il fare, c'è di mezzo il mare dello Stretto. A Reggio Calabria il Brescia, vincendo, risupererebbe la Sampdoria rilanciata dall'ex Iachini e raggiungerebbe il sesto posto, ovvero la zona play-off, occupato dal Varese di Maran, altro ex. Si dirà: la Reggina è all'ultima spiaggia, se perde è praticamente destinata a un anonimo finale di stagione. E poi a Reggio Calabria è sempre difficile giocare. D'accordo, ma il Brescia di Calori sembra più forte di tutto: di qualche arbitraggio non favorevole, della sfortuna e degli infortuni (Budel, Mandorlini e Jonathas; e ieri mattina si è aggiunto Martinez, di nuovo febbricitante), anche si spera di certi vizi antichi, quando ogni volta che aveva la possibilità di agganciare un obiettivo, falliva l'appuntamento. Altri tempi. Questo Brescia, il Brescia di Calori, in trasferta non ha ancora perso e l'imbattibilità esterna dura da cinque mesi esatti, dallo 0-1 di Verona, che ha giocato venerdì sera e all'antivigilia di Pasqua potrà contare su tre giorni di riposo in più.  Ma il Brescia ora deve fare la storia, ha dieci giornate per riscriverla e anche in questo caso il destino si è rivelato più abile di uno sceneggiatore con la squadra della città delle dieci giornate, quelle che hanno reso Brescia la Leonessa d'Italia.  

    Più che la poesia, i biancazzurri devono continuare a divorare la prosa dei punti, che mette a tacere gli esteti, quelli che magari vorrebbero un gioco spumeggiante. Calori, finora, si è arreso solo in un'occasione alla tentazione di abbandonare la Formula 1 (una sola punta e un fantasista, con il centrocampo a cinque e la difesa a tre) per i due attaccanti e ha perso. E ha perso con chi non doveva perdere, il Padova. Fosse finita pari? Basta togliere due punti ai veneti e aggiungerne uno ai biancazzurri: garantito il travaso di bile. All'antivigilia Calori ha disseminato qualche dubbio: 'Piovaccari potrebbe giocare, ma è tornato Jonathas. Ci sto pensando. Potrebbe esserci una staffetta o potrebbero giocare entrambi', e le parole dell'allenatore toscano suonano come una minaccia. Inutile piangere sulla bile versata. Magari, nel frattempo, l'allenatore della rinascita biancazzurra ha trovato l'assetto giusto per le due punte. Ma se continua sulla strada maestra, tanto di guadagnato. In punti, in vittorie, nella qualità della classifica che significa qualità della vita propria, della società, dei tifosi. Una trentina dei quali saranno al 'Granillo' dopo essersi sciroppati 1.300 chilometri all'andata e altrettanti al ritorno. Nessun pericolo di scontro con la squadra, come fine novembre 2009, con Zambelli preso a schiaffi all'aeroporto dopo uno 0-4.

    La formazione che vedranno dovrebbe comprendere Arcari tra i pali; Zoboli, confermato al posto di Martinez, il rientrante De Maio e Caldirola in difesa; Salamon in regia, Vass e Rossi interni, Zambelli e Daprelà terzini; El Kaddouri trequartista alle spalle di uno tra Piovaccari e Jonathas. La Reggina recupera l'ex Bonazzoli e fida sulla cabala. Nel 2009-2010 il Brescia con gli amaranto non ci ha cavato un ragno dal buco: 0-1 in Coppa Italia il 15 agosto, 0-4 al 'Granillo' (con espulsione di Bega e rigore per i calabresi dopo 38 secondi) e 0-0 al 'Rigamonti' al ritorno. E la suonata non è cambiata in quessta stagione: 0-3 all'andata il 29 ottobre. È ora di cambiare spartito.  

    (Bresciaoggi)

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