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  • Brescia a due facce:| Meglio fuori che in casa

    Brescia a due facce:| Meglio fuori che in casa

    • F.P.

    Male al 'Rigamonti', bene fuori. È un Brescia dai due volti, deludente in casa (6 sconfitte) e bravo a esprimere le proprie qualità in trasferta, dove ha perso solo tre volte. È la squadra di serie B col peggior differenziale: - 3. Le altre con un divario negativo sono il Varese (5 stop interni e 3 esterni), il Livorno (7 a 5), l'Ascoli (8 a 6), la Nocerina (9 a 7), tutte a -2, e, a -1, il Bari (5 a 4). Dopo il periodo iniziale positivo (8 gare utili), Beppe Scienza ha conosciuto la prima amarezza a Padova, l'8 ottobre. Protagonista della serata: l'attaccante Cutolo, abile a firmare una doppietta, approfittando di alcuni svarioni difensivi. Inutile il guizzo di Jonathas, per il provvisorio 1-1. Il secondo scivolone è datato 22 ottobre, a Grosseto. Le reti: colpo di testa di Sforzini, su cross di Caridi, e tocco dello stesso Caridi da distanza ravvicinata, approfittando dell'ennesimo sbandamento. Finale tragico, con l'espulsione di De Maio, e il calcione rifilato a Ronaldo dal connazionale Jonathas, squalificato per quattro giornate (tre con la prova Tv). Martedì 1 novembre, al 'Bentegodi', lo 0-1 col Verona. All'88' gol decisivo di Pichlmann, subentrato a Nicola Ferrari, ex Lumezzane e Salò. Tre sconfitte esterne consecutive, ma da allora (e sono passati quattro mesi e mezzo) il Brescia ha sempre resistito. Tanto che, con l'arrivo di Alessandro Calori, ha conquistato la bellezza di cinque vittorie consecutive, record storico nella storia centenaria biancazzurra.

    Il buon cammino esterno consente di guardare con ottimismo all'impegno di lunedì sera a Pescara, contro gli uomini di Zdenek Zeman, che guidano la classifica in virtù dello straordinario rendimento allo stadio 'Adriatico', e grazie a un attacco atomico. La tenuta del Brescia è legata, in particolare, all'atteggiamento tattico: squadra compatta nella propria metà campo, e contopiedi veloci, con lanci immediati in profondità o sgroppate poderose. Tanta prudenza ha consentito a Michele Arcari di chiudere la porta a doppia mandata, e al tandem avanzato, formato quasi sempre da Jonathas e El Kaddouri, di tenere in apprensione gli avversari. In trasferta solo il Sassuolo ha fatto meglio (solo due sconfitte), il discorso cambia analizzando il comportamento interno. Al 'Rigamonti' il Brescia si è esposto a troppe magre. La serie nera è iniziata lunedì 17 ottobre proprio contro il Pescara: 0-3 netto, firmato da una doppietta di Ciro Immobile e da Insigne, senza alcuna possibilità di appello. Ed è proseguita con la Reggina (0-3), in una giornata piena di errori (come dimenticare i due rigori calciati da Feczesin e Budel, parati dal portiere Kovaksik?), contro l'Ascoli (0-1), con l'AlbinoLeffe (1-3) e il Bari (1-3). Cambiato l'allenatore, sembrava che le cose si fossero sistemate. Invece sabato anche il Padova ha sbancato Mompiano. Molte di queste sconfitte sono dipese da un eccessivo sbilanciamento in attacco. L'intenzione di sbloccare in fretta il risultato ha indotto ad andare all'assalto, senza mantenere l'equilibrio tra i reparti.

    (Bresciaoggi)

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