Brescia, Fausto Rossi:| 'Altro che Del Piero...'
Un gol alla Del Piero, ma non nominate il capitano della Juventus a Fausto Rossi altrimenti muore di vergogna. Eppure la sua prodezza contro l'Albinoleffe, la terza della sua carriera e della sua storia con il Brescia, tanto assomiglia alle pennellate che hanno reso celebre il numero dieci bianconero. Rossi, nato a Torino il 3 dicembre 1990, nel mito di Alessandro Del Piero è cresciuto; con il campione del mondo a Berlino nel 2006 si è allenato ai tempi della Juventus cercando di imparare, ogni giorno, la classe del fuoriclasse fuori e dentro il campo. Dopo la trafila nelle giovanili e il biennio a Vicenza, si gode il momento con il Brescia consapevole che molto ancora deve e può fare.
'Non paragonatemi a Del Piero per favore - ha spiegato nel post gara della sfida contro l'Albinoleffe -. Lui è un fuoriclasse, io un giocatore normale. Spesso mi sono allenato con lui ai tempi della Juventus ma quello è il passato, ora il mio presente si chiama Brescia e con il Brescia voglio raggiungere obiettivi importanti'. Dopo il lungo infortunio e una prima parte di stagione fermo ai box, Rossi si sta mettendo in luce con prestazioni di qualità condite anche da gol di ottima fattura. Merito soprattutto di un allenatore che crede molto in lui e nelle sue qualità calcistiche. Un tecnico, Alessandro Calori, che lo utilizza in varie parti del campo (trequartista, mezz'ala e all'occorrenza anche mediano) e che in questo ragazzo, talento anche dell'Under 21 di Ciro Ferrara, vede un giocatore dall'avvenire florido.
A dimostrare l'affetto del discepolo di Alex Del Piero, l'abbraccio tra Calori e Rossi subito dopo il gol di martedì all'Albinoleffe. 'Io e il mister abbiamo un bellissimo rapporto - continua il numero 18 delle rondinelle - sin da quando sono arrivato a Brescia ho sentito la sua fiducia. Mi consiglia sempre per il meglio e nel mio abbraccio dopo il gol era racchiusto un po' tutto questo'. Se il passato si chiama Juventus e Del Piero, il presente si chiama Brescia e play-off. Cinque punti da recuperare in quattro gare, sogno ancora possibile per chi di sogni ha vissuto sin da bambino: 'Fino a quando la matematica non ci condannerà abbiamo l'obbligo di credere sempre a questo sogno. Calori ci sprona a dare il massimo da qui alla fine e così faremo. Io ci credo come tutto il resto della squadra'.