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  • Bresciamania: La disfatta nel derby rimarrà nella storia

    Bresciamania: La disfatta nel derby rimarrà nella storia

    Alzi la mano chi non pensava ad una sconfitta nel derby. Nemmeno il più inguaribile degli ottimisti avrebbe pensato ad un exploit del Brescia sul campo della lanciatissima Atalanta. Perdere si può ma non così! Il Brescia esce dal Gewiss Stadium con le ossa rotte, il morale sotto terra ed un baratro (leggi Serie B) vicinissimo. Al cospetto degli uomini di Gianpiero Gasperini è andata in scena la più brutta immagine del club di Massimo Cellino. Una squadra inerme di fronte allo strapotere atalantino. Un gruppo in balia degli eventi e dell'avversario incapace di reggere il confronto ma soprattutto di reagire alle avversità di una classifica e di un momento mai così negativo nell'era del presidente sardo al comando della società biancoazzurra.

    Una serata già entrata di diritto nella storia del Brescia come una delle pagine più brutte, buie e sportivamente drammatiche della storia centenaria del club. Un passivo negativo, in un derby: roba da fare accapponare la pelle. A fare infuriare i tifosi è il modo con il quale si è arrivati ad un 6-2 tennistico. Più che al Gewiss Stadium pareva di essere a Wimbledon con il Brescia a rappresentare uno di quai tennisti dei primi turni del torneo britannico preso a pallonate da un avversario di tutto rispetto. Una notte da incubo difficilmente cancellabile dalla mente dei supporters bresciani traditi in quella che doveva essere la partita del cuore, della volontà e del carattere ma si è presto trasformata in tragedia.

    A fare male è stato proprio l'atteggiamento di molti giocatori in campo e di Diego Lopez in panchina. Una sensazione di leggerezza in un incontro particolare come il derby inaccettabile. La debacle di Bergamo avrà inevitabilmente degli strascichi e delle ripercussioni sul morale e sulle chance salvezza del Brescia. Ma anche per il futuro. Domenica contro la Spal solo una prestazione di livello (mai vista fino ad ora) potrebbe frenare l'emorragia dei sei gol incassati dalla Dea. E forse non basterà nemmeno.

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