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  • Bresciamania:| Sereni, parate da Nazionale

    Bresciamania:| Sereni, parate da Nazionale

    • Fabio Pettenò

    Avanti di questo passo, e con prestazioni simili a quella sfoderata con il Palermo è sempre più consono accostare il nome di Matteo Sereni a quello della Nazionale. Il trentacinquenne portiere del Brescia è stato protagonista di una gara da assoluto fuoriclasse contro i rosanero di mister Delio Rossi (per informazioni chiedere al talentuoso Pastore), tanto da meritare alti voti in pagella e le maggiori copertine delle trasmissioni sportive. Gli interventi più che miracolosi sfoderati nella gara di domenica all'ora di pranzo sono valsi all'ex numero uno di Lazio, Torino e Sampdoria elogi e accostamenti importanti alla maglia azzurra. Nel corso della sua carriera Sereni più volte era stato vicino a possibili chiamate da parte dei vari commissari tecnici che si sono succeduti sulla panchina più prestigiosa del panorama calcistico nostrano, senza tuttavia mai essere davvero preso seriamente in considerazione.

    Svariate le motivazioni a proposito di questo: la fama di giocatore 'sopra le righe' e il suo particolare vissuto dentro e fuori dal campo hanno limitato in parte la carriera di un portiere che avrebbe forse meritato di raccogliere più di quanto seminato. Quello di Brescia appare un Sereni assai diverso, maturato sia come calciatore che come uomo (fresco di separazione dalla sua ex moglie, vive il dolore per l'impossibilità di vedere i figli), più incline a quelle che sono le caratteristiche e lo stile di vita di un calciatore e di uno sportivo. Niente eccessi, niente svaghi ma solo massima concentrazione sul lavoro alla ricerca della perfezione. Perfezione che sembra aver trovato già alla seconda giornata di campionato quando le sue grandi mani 'guantate' hanno respinto tutti o quasi, gli attacchi del Palermo.

    Con Gigi Buffon ancora ai box per i noti problemi fisici e con gli eredi, Sirigu e Viviano, apparsi ancora troppo acerbi per il grande palcoscenico della Nazionale, Prandelli potrebbe prendere davvero in considerazione l'ipotesi di convocare presto Matteo Sereni, per una più accurata e dettagliata analisi delle sue possibilità e credenziali. Riguardo a questo tema il diretto interessato rimane assai scettico, tanto da dichiarare che 'alla maglia azzurra non ci penso, credo che Prandelli stia puntando su giovani di qualità, per me le porte ormai sono chiuse'. La strada è veramente ardua e il sogno potrebbe rimanere chiuso per sempre nel cassetto delle speranze; di certo se le sue prestazioni rimarranno a questi livelli così elevati, è certo che anche Cesare Prandelli potrebbe cambiare idea e regalargli una chance. La chance che vale una carriera.

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