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  • Buffon chiama Dzeko| 'Tra i più forti al mondo'

    Buffon chiama Dzeko| 'Tra i più forti al mondo'

    Un po’ di invidia e tanti emozionanti ricordi nel guardare la finale ieri sera, ma i pensieri di Gigi Buffon sono tutti rivolti al futuro. Il suo e quello della Juventus, nella quale lui vedrebbe be­ne Edin Dzeko, intorno al quale stanno orbitando i de­sideri dei tifosi e le strategie di Beppe Marotta. Oggi il dg contatterà il suo collega del Wolsfburg, Dieter Hoeness: una telefonata al termine della quale il bianconero po­trebbe salire su un aereo e volare in Germania per chiudere la trattativa. In quel caso è molto probabile che nella trattativa entri an­che il cartellino di Diego. Se invece la telefonata dovesse ancora essere interlocutoria, i due si darebbero un appun­tamento a metà settimana.

    I MIGLIORI Il popolo bian­conero aspetta con il fiato so­speso. Fra di loro Buffon, che su Dzeko ha le idee molto chiare. «Dzeko è un giocato­re che non ha bisogno di al­cuna presentazione. Ormai da due-tre anni credo che sia, non dico l’attaccante principe ma tra i primi 4-5 d’Europa in assoluto. E sa­rebbe sicuramente un gran­dissimo acquisto», ha spiega­to ai microfoni di Sky Sport 24. Il portiere, la Juventus, la vede da lontano, ma la vi­ve da vicino e sommette su Del Neri: «Ovunque è anda­to, ha sempre fatto bene. E’ una persona molto pratica, molto coerente e credo che già queste siano delle qua­lità davvero importanti per poter stare il più lungo tem­po possibile in una società come la Juventus».

    LA SCHIENA Da parte sua, Buffon, sta preparando la lunga rincorsa che lo ripor­terà in campo: «La schiena va bene. E’ passato solo qualche giorno dall’operazio­ne però già il fatto che riesca a camminare abbastanza bene e che riesca a ritrovare un po’ di forza nel piede sini­stro, sono segnali molto confortanti Non c’è una data prefissata per il mio ritorno perché è un’operazione tal­mente particolare che non ti puoi permettere di sbilan­ciarti. Quando viene intacca­to un nervo, il nervo è un tes­suto talmente particolare che non ti da tempi di recu­pero così precisi. Diciamo che nel giro di 12 mesi torno».

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