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  • C'è una novità: gli arbitri in Italia non 'favoriscono' più la Juve

    C'è una novità: gli arbitri in Italia non 'favoriscono' più la Juve

    • Marco Bernardini
      Marco Bernardini
    C’è una novità! Gli arbitri italiani non favoriscono più la Juventus. Questo, perlomeno, è sempre stato un poco il teorema esplicato dalla narrazione popolare di campanile per giustificare i tanti e incredibili successi della squadra bianconera nel campionato di casa nostra. Difficile scovare qualcuno che, almeno una volta nella sua vita da tifoso, non abbia pensato che la Juve vinceva anche in virtù della sudditanza psicologica che sapeva esercitare nei confronti della classe arbitrale. 

    Se tutto ciò, poi, avesse un reale fondamento nella realtà è sempre stato tutto da dimostrare e nessuno ci è ancora riuscito con dati alla mano. Personalmente ho sempre voluto credere e continuerò ostinatamente a farlo a ciò che diceva quel buon amico e grande personaggio del calcio Vujadin Boskov ovvero “rigore è quando arbitro fischia”. Una scheggia di sana saggezza che attraversava lo schizofrenico pianeta del tifo.

    In ogni caso, se si vuole campare di dietrologia, ieri sera all’Allianz Stadium di Torino la decisione del direttore di gara ha totalmente cancellato ogni tipo di sospetto “andreottiano” rendendo felici i complottisti professionali e lasciando un bel po’ di amaro in bocca al popolo bianconero il quale, non senza buone ragioni per farlo, aveva sognato la possibilità concreta di poter vedere la Juventus riagganciare il suo vagone a quelli lanciati verso la stazione dello scudetto. Amen e così sia.

    Ma sempre sul piano emozionale legato a questa fatidica Juventus-Inter appena consumata, esiste un altro elemento sul quale non si può farea meno di riflettere e, anzi, sarebbe opportuno che la dirigenza bianconera lo facesse. Dico della prestazione perlomeno sontuosa di Paulo Dybala e, dato non indifferente, del suo rapporto con il pubblico che lo ha osannato e al quale lui, alla fine, ha lanciato la maglia come segnale di autentico amore. Un gesto che dovrebbe spingere Andrea Agnelli e il suo delfino Arrivabene a compiere un deciso passo indietro per la gioia di Dybala, della gente e per il bene della Juventus futuribile.

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