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  • Cagliari-Is Arenas, continua lo scandalo: 'Figli di un dio minore'

    Cagliari-Is Arenas, continua lo scandalo: 'Figli di un dio minore'

    • Matteo Palmigiano

    Ormai, ogni volta che il Cagliari gioca in casa, sorgono sempre più interrogativi. Dove giocheranno i rossoblu? I tifosi potranno assistere al match? C’è il rischio di poter perdere la partita a tavolino?

    Tra tutti questi dubbi, c’è una certezza: anche i giocatori del club sardo non ne possono più. Dopo la decisione, da parte del Comune di Quartu, di far giocare la partita casalinga contro la Sampdoria a porte chiuse, arrivata venerdì, la società rossoblu ha lanciato un messaggio forte. Prima annullando la conferenza stampa dell’allenatore Ivo Pulga, in programma sabato, e poi facendo indossare ai propri calciatori una maglietta, durante il riscaldamento, con una scritta che recitava: “Rossoblu figli di un dio minore”.

    Anche dopo il match, vinto alla grandissima dal Cagliari per 3-1, la polemica non si è placata. Nessun membro del rossoblu ha rilasciato, infatti, alcuna dichiarazione, mantenendo la linea chiara dettata dal club. Anche Delio Rossi, si è schierato dalla parte della squadra del presidente Cellino, sempre in stato di arresto domiciliare proprio per la vicenda Is Arenas. A fine match, l’allenatore della Sampdoria è stato molto chiaro: “Giocare senza pubblico è terribile, anche fuori casa e noi non siamo abituati, - ha dichiarato ai microfoni di Sky - Non mi sembra corretto che il Cagliari debba giocare senza tifosi, spero che riescano a ottenere il ritorno del proprio pubblico”.

    Una situazione davvero senza senso, che penalizza in maniera incredibile i tifosi e i giocatori di un club storico come il Cagliari e che, ora come ora, non sembra avere un epilogo vicino.

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