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  • Cagliarimania 2013: il migliore, il peggiore, la sorpresa, la delusione

    Cagliarimania 2013: il migliore, il peggiore, la sorpresa, la delusione

    Il 2013 dei rossoblù iniziò con una sconfitta. Fortunatamente l’ultima di una serie di sei ko consecutivi cominciati a fine novembre 2012 contro il Napoli e terminati, appunto il 5 gennaio 2013 contro la Lazio. Dopo la sconfitta dell’Olimpico la squadra della coppia Pulga-Lopez (che il presidente Cellino, con grande sorpresa di tutti, non esonerò nonostante la serie negativa) iniziò a volare, con quattro vittorie e tre pareggi che permisero di mettere al sicuro la permanenza in serie A per il decimo anno di fila. Ora, con Diego Lopez primo timoniere (ma con Ivo Pulga prezioso secondo), il Cagliari ha chiuso l’anno in bellezza, con una striscia positiva di sei partite senza sconfitte.  E con la soddisfazione di aver conquistato punti, in questo primo scorcio di campionato, con Fiorentina, Inter, Roma e Napoli, vale a dire le squadre che occupano le prime quattro posizioni in classifica dopo la capolista Juventus. Sicuramente un 2013 con tante note positive (dal tecnico Lopez, alla definitiva consacrazione di Astori e Nainggolan, dalla scoperta delle grandi qualità di Avramov, alla maturazione di Ekdal e Ibarbo) e poche negative.

    IL MIGLIORE: non c’è alcun dubbio, il capitano Daniele Conti merita un riconoscimento particolare. Per lui è stato un 2013 da incorniciare. Il 29 novembre scorso ha superato un mito come Gigi Riva nella classifica dei giocatori più presenti nella massima serie con la maglia rossoblù; sabato scorso contro il Napoli ha raggiunto quota 400 presenze tra serie A e B con il Cagliari. E non solo. Continua a sfoderare prestazioni maiuscole e a segnare gol pesantissimi. Nel campionato scorso mise a segno ‘solo’ tre reti (tutte nel 2013), ma che fruttarono sei punti alla squadra: un gol contro il Genoa e la doppietta contro il Torino (con un indimenticabile gol al 95’ che fissò il risultato sul 4 a 3). In questo campionato è già andato a segno quattro volte; da sottolineare una doppietta ancora contro il Toro che ha dato il via alla serie positiva di risultati che dura tuttora. Insomma un giocatore fondamentale per l’apporto che fornisce sotto tutti i profili (fuori e dentro il campo) e che a trentacinque anni ha ancora l’entusiasmo di un ventenne.

    IL PEGGIORE: anche qui pochi dubbi; il riconoscimento negativo va a tutti quelli che non hanno fatto abbastanza per evitare che il Cagliari giochi in uno stadio francamente indegno della serie A. La questione dello stadio è nota a tutti da tempo, ma purtroppo non è ancora risolta e nemmeno si intravede una soluzione. E cosi il 2013 è trascorso tra gare casalinghe giocate in trasferta a Trieste, una purtroppo breve parentesi felice a Is Arenas, e l’attuale sistemazione nel cantiere del Sant’Elia, dove solo una minima parte della tifoseria può avere il privilegio di assistere alle partite.

    LA SORPRESA: nel suo curriculum aveva ventuno reti in serie B e il titolo di vice capocannoniere; per Marco Sau, talento made in Sardinia, non era facile ripetersi in serie A, al cospetto di difensori di ben altro spessore ed esperienza internazionale. E invece il piccolo attaccante rossoblù nella sua prima stagione in A ha sorpreso tutti segnando tanto (dodici reti), facendosi apprezzare per la bellezza di alcune sue esecuzioni e conquistandosi anche la convocazione in Nazionale. In questa prima parte di torneo, dopo un periodo di appannamento, è tornato recentemente al gol (fondamentale la sua doppietta al Genoa). Lopez lo tiene in grande considerazione, può far coppia in attacco sia con Ibarbo sia con Pinilla e la sua intesa con l’altro ‘folletto’ Cossu può far male a qualsiasi difesa.

    LA DELUSIONE: in quest’anno tutto sommato positivo non è semplice trovare chi ha deluso. Probabilmente ci si aspettava qualcosa di più dall’uruguaiano Matias Cabrera. Arrivato nel gennaio 2013 con le referenze positive di Pepe Herrera (grande ex degli anni Novanta), non ha saputo ancora ritagliarsi un ruolo da protagonista né come vice Cossu né come vice Conti. Probabilmente ha bisogno di giocare con maggiore continuità per poter esprimersi al meglio e farsi apprezzare come centrocampista di qualità, ruolo per il quale è stato acquistato. Il campionato è lungo, c’è  ancora tempo.

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