Cagliarimania: primo vero campanello d'allarme della stagione
Giocare in casa della Juventus non è mai facile per nessuno, ma i ragazzi di Maran non hanno certo giocato da sesti in classifica; non hanno quasi mai messo in difficoltà una squadra, quella di Sarri, che in qualche uscita casalinga in questa stagione qualcosa l'aveva sofferta, vedi le gare contro Sassuolo, Genoa e Verona, compagini non certo superiori a quella sarda. E' certamente questo il primo campanello d'allarme della stagione, ma qualche avvisaglia c'era già stata e su queste colonne se n'era già parlato.
E' da troppo tempo che il Cagliari subisce (almeno) due gol a partita, una situazione non più sostenibile. Il picco più alto della stagione, la straripante vittoria per 5-2 contro la Fiorentina, coincide anche con l'inizio della striscia negativa di gol subiti da parte di Olsen prima e Rafael poi: 17 in 7 partite. Se si considera che nelle precedenti 11 gare i rossoblù avevano subito solamente 10 reti, si capisce come il problema c'è ed è reale. Sarebbe troppo facile puntare il dito su Klavan, autore dell'errore che ha poi spianato la strada al gol del vantaggio di Ronaldo e alla goleada bianconera, visto che l'estone nel primo tempo era stato il migliore; troppo facile anche ridurre il problema con l'infortunio di Ceppitelli, visto che la coppia Pisacane-Klavan si è mostrata affidabile in più di una circostanza; troppo facile, infine, anche addebitare colpe al debutto di Walukiewicz. No, il Cagliari ha un problema generale, di compattezza, di linee e maglie troppo larghe in zona difesa, di un centrocampo che aiuta poco e di un rilassamento collettivo.
Sabato, alle 15, arriva alla Sardegna Arena il Milan di Ibrahimovic. La sfida è di quelle toste, non fosse altro perché l'arrivo dello svedese avrà certamente effetti a breve in casa rossonera, e dunque Nainggolan e compagni sono chiamati subito ad un'altra prova del nove, per cancellare presto questo pessimo inizio di 2020.