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  • Cagliarimania: primo vero campanello d'allarme della stagione

    Cagliarimania: primo vero campanello d'allarme della stagione

    • Marco Orrù
    Dov'è finito il Cagliari? O meglio, dov'è finita quella compattezza di squadra che ha permesso ai rossoblù di essere sesti in classifica? Domande che si ripercuotono dopo la batosta dell'Allianz Stadium contro la Juventus. Un Cagliari che si scopre vulnerabile, perforabile e senza mordente. Torino, sponda bianconera, è stata certamente la peggior espressione rossoblù di questa stagione; si sapeva che la ripartenza non sarebbe stata soft, ma perdere così è ancora peggio di quello che ci si poteva immaginare.

    Giocare in casa della Juventus non è mai facile per nessuno, ma i ragazzi di Maran non hanno certo giocato da sesti in classifica; non hanno quasi mai messo in difficoltà una squadra, quella di Sarri, che in qualche uscita casalinga in questa stagione qualcosa l'aveva sofferta, vedi le gare contro Sassuolo, Genoa e Verona, compagini non certo superiori a quella sarda. E' certamente questo il primo campanello d'allarme della stagione, ma qualche avvisaglia c'era già stata e su queste colonne se n'era già parlato.

    E' da troppo tempo che il Cagliari subisce (almeno) due gol a partita, una situazione non più sostenibile. Il picco più alto della stagione, la straripante vittoria per 5-2 contro la Fiorentina, coincide anche con l'inizio della striscia negativa di gol subiti da parte di Olsen prima e Rafael poi: 17 in 7 partite. Se si considera che nelle precedenti 11 gare i rossoblù avevano subito solamente 10 reti, si capisce come il problema c'è ed è reale. Sarebbe troppo facile puntare il dito su Klavan, autore dell'errore che ha poi spianato la strada al gol del vantaggio di Ronaldo e alla goleada bianconera, visto che l'estone nel primo tempo era stato il migliore; troppo facile anche ridurre il problema con l'infortunio di Ceppitelli, visto che la coppia Pisacane-Klavan si è mostrata affidabile in più di una circostanza; troppo facile, infine, anche addebitare colpe al debutto di Walukiewicz. No, il Cagliari ha un problema generale, di compattezza, di linee e maglie troppo larghe in zona difesa, di un centrocampo che aiuta poco e di un rilassamento collettivo. 

    Sabato, alle 15, arriva alla Sardegna Arena il Milan di Ibrahimovic. La sfida è di quelle toste, non fosse altro perché l'arrivo dello svedese avrà certamente effetti a breve in casa rossonera, e dunque Nainggolan e compagni sono chiamati subito ad un'altra prova del nove, per cancellare presto questo pessimo inizio di 2020. 

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