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  • Cagliarimania: troppi punti persi nei recuperi, ora è quasi psicosi

    Cagliarimania: troppi punti persi nei recuperi, ora è quasi psicosi

    • Marco Orrù
    No, Cagliari, così no. L'ennesima rimonta subita dopo che i tre punti erano oramai in tasca, peraltro meritati, ha lasciato veramente tanto amaro in bocca ai tifosi sardi e, immaginiamo, anche ai protagonisti in campo. Il gol di Cornelius al 94' è solo l'ennesima beffa subita dai rossoblù, che si va a sommare al disastro degli ultimi minuti contro il Lecce (rimonta da 0-2 a 2-2 dopo la doppia espulsione di Olsen e Cacciatore) e contro la Lazio (1-0 al 92', 1-2 al 98'); sette punti persi che avrebbero proiettato il Cagliari verso zone altissime della classifica.

    E invece, no. Il ridimensionamento rispetto ai discorsi che si facevano un mese e mezzo fa circa è notevole, ma certamente nulla è perduto. Basta guardare la classifica: il Cagliari è ancora al sesto posto a pari punti con Parma (con lo scontro diretto a favore) e Milan a 32 punti. Nonostante quindi un digiuno di vittorie che dura ormai da quasi due mesi, i ragazzi di Maran sono ancora vivi e possono lottare per un finale di campionato importante. A patto, però, che si mantenga il vantaggio fino al fischio finale e che si portino a casa delle vittorie che, ripetiamo, sarebbero state anche meritate sul campo. Si può parlare di psicosi da minuti di recupero ormai, visto che i casi stanno diventando veramente troppi. E non consideriamo nemmeno tutti i punti persi da situazione di vantaggio. E' evidente, dunque, che dal punto di vista mentale, della fragilità mentale, ci sia un problema. 

    Non è nemmeno giusto, poi, addossare le colpe a questo o a quel giocatore, a Klavan che lascia la marcatura su Cornelius o che consegna il pallone del gol a Ronaldo nel match contro la Juventus, o a Cragno che non copre il secondo palo sul gol di Kucka, e via dicendo. Se subisci 24 gol nelle ultime 11 partite (29 in 13 se si aggiunge la Coppa Italia), ovvero più di due gol di media a partita, è chiaro che non può essere colpa del singolo. Su questo Maran dovrò riflettere e lavorare ancora molto, perché evidentemente non è stato fatto abbastanza.

    Forti comunque del sesto posto ora il Cagliari affronterà la trasferta di Genova contro il Genoa, contro una squadra con l'acqua alla gola, per capire se il pareggio di Milano, che aveva fatto ben sperare, non è stato solamente un'illusione. 

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