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  • Cagliarimania: una domenica (quasi) normale con un Cagliari vincente

    Cagliarimania: una domenica (quasi) normale con un Cagliari vincente

    • Marco Orrù
    Nello stesso momento in cui iniziava il secondo tempo di Cagliari-Crotone di ieri, a Roma andava in scena la conferenza stampa del Premier Giuseppe Conte che informava i cittadini italiani dei contenuti del nuovo DPCM in vigore da oggi e fino al 27 novembre. Alla Sardegna Arena si stava vivendo un fine mattinata piacevole, che ricordava, sppur in piccolo, quei pomeriggi di normalità allo stadio: c'erano i tifosi, mille, sparsi tra Tribuna Centrale e Distinti, c'era il sole, che a Cagliari non manca mai, c'era il tifo, le urla, gli applausi, e c'era una bella partita sul terreno di gioco. Per un attimo sembrava quasi che tutto stesse tornando alla normalità. Per un attimo, però. Fino, appunto, a quando c'è stata l'ufficialità delle restrizioni che già circolavano da qualche giorno e che riguarderanno anche lo stadio, ovvero la cancellazione della possibilità che anche solo mille tifosi possano assistere alla partita dal vivo.

    A cominciare dal match contro la Cremonese di Coppa Italia di mercoledì, infatti, la Sardegna Arena, così come tutti gli stadi italiani, torneranno tristemente vuoti, senza pubblico, senza le voci, le urla e gli applausi degli appassionati. Un passo indietro che nessuno si aspettava fino a poco tempo fa, si spera necessario, insieme alle altre decisioni, per rifare quei passi avanti che sembrava fossero stati fatti nelle ultime settimane.

    Veniamo alle questioni di campo. Cagliari-Crotone è finita 4-2 e chi non ha assistito alla partita, nè allo stadio nè in televisione, può pensare che sia stato un dominio sardo, ma così non è stato, anzi... I calabresi, così come ha dichiarato mister Stroppa alla fine del match, tornano a casa con zero punti, 4 gol presi e tanti complimenti. Che però, certamente, non basteranno. Così come non deve bastare a Di Francesco il successo di ieri, arrivato dopo aver preso troppi rischi. Tralasciando il fatto che nel primo tempo abbiamo vissuto un'altalena di emozioni tipiche di quelle partite che non sai mai come possano finire, gol, rimonte, sorpassi e controsorpassi, nella ripresa, anche dopo l'espulsione nei primi minuti di gioco del grande ex Cigarini, il Cagliari ha comunque sofferto il Crotone fino all'ultimo, fino al gol di Joao Pedro allo scadere. 

    Certamente, se l'attacco funziona, 10 gol segnati in 5 partite, non si può dire altrettanto della difesa, peraltro un problema cronico del Cagliari degli ultimi anni; con quelli di ieri di Messias e Molina siamo arrivati a quota 12 gol presi in 5 giornate, una media di più di due gol a partita. Continuando di questo passo si arriverebbe ad un record negativo senza precedenti e non sempre si potrà vincere 4-2 o 3-2 come la settimana scorsa a Torino. Le colpe, ovviamente, non sono solo del pacchetto arretrato, perché è tutta la squadra che deve aiutare in fase difensiva, ma certo gli errori dei singoli sono ben presenti ad ogni partita. Spiace costatare, poi, che uno dei più 'fallosi' in casa rossoblù, ovvero uno di quelli che sta commettendo più errori, è quel giocatore che invece avrebbe dovuto contribuire in maniera importante a risolvere quegli atavici problemi difensivi rossoblù; stiamo palrando di Diego Godin, apparso anche ieri insicuro e impreciso, non il difensore centrale tra i più forti al mondo fino a poco tempo fa. A lui, così come a tutti i nuovi, va dato il tempo di adattarsi nella nuova realtà, ma certamente non c'è poi troppo tempo da perdere.

    Bisogna comunque sottolineare anche le note positive, ovvero i 7 punti in classifica, le due vittorie consecutive, alcune buone trame di gioco, l'intesa Joao Pedro-Simeone ritrovata, la verve di Sottil, la solita 'partitona' di Nandez e la crescita di Marin, oltre all'importante contributo degli esterni difensivi (Lykogiannis in gol e Zappa assistman), fonte importante del gioco di Di Francesco. Ora sotto con la Coppa Italia, mercoledì alle 14,30 contro la Cremonese in casa, dove probabilmente vedremo all'opera chi ha giocato di meno, Pavoletti su tutti, pensando poi all'imminente trasferta di Bologna, sabato alle ore 20,45, due partite che daranno risposte importanti per capire a che punto è la crescita di questa squadra. 

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