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  • Capello analizza la Juve: 'Ronaldo sia trattato come Ranocchia, Dybala impari da Insigne. De Ligt? Poca leadership'

    Capello analizza la Juve: 'Ronaldo sia trattato come Ranocchia, Dybala impari da Insigne. De Ligt? Poca leadership'

    Il ritorno di Allegri, l'arrivo di Locatelli, la probabile permanenza di Ronaldo e Dybala di nuovo al centro del progetto. Cosa ne sarà della nuova Juve? In un'intervista a La Gazzetta dello Sport, l'ex allenatore Fabio Capello ha analizzato la squadra bianconera. 

    "In Allegri vedo una persona che non fa voli pindarici. Se sei alla guida di un gruppo non devi seguire le mode, ma adattare il modulo ai giocatori. La scelta di tornare alla Juve non è un tornare nella comfort zone, ma al contrario adesso è lui che si prende tutte le responsabilità. Ronaldo? Con i giocatori bisogna parlare chiaro e spiegare dove si vuole arrivare, serve chiarezza con tutti: dai ragazzi ai campioni. Cristiano va trattato come Ranocchia, per esempio; ma deve essere anche lui a comportarsi allo stesso modo di un ragazzo dell'Under 23. Se agiscono tutti alla stessa maniera ci sarà rispetto.

    DYBALA - "Ha tutto per essere un campione, ma guardate Insigne: era bravo col pallone tra i piedi, poi qualcuno gli ha detto di iniziare a correre e lui ha lavorato per la squadra. Dybala deve fare qualcosa in più a livello di dinamismo, ora deve dare un segnale. Ricorda la mia battaglia con Savicevic: è andata avanti per sei mesi, poi abbiamo trovato un accordo e i compagni hanno iniziato a lavorare per lui".

    SCUDETTO - "La Juve è la squadra favorita, ma penso che sarà un campionato equilibrato. Nonostante l'addio di Conte per me l'Inter era ancora in pole, ma la cessione di Lukaku ha cambiato tutto".

    LOCATELLI - "E' un ottimo acquisto, ma la Juve era già una grande squadra senza di lui. Tutti i discorsi sono molto semplici e i giocatori hanno la convinzione che dà l’allenatore. Pirlo? E' un amico, ha fatto bene; gli è mancato un po' di rodaggio".

    CHIELLINI - "Vorrei sempre dei leader come lui, i leader non sono quei giocatori che parlano molto in tv. Tutti quei ritorni? La Juve ha ripreso le basi che davano concretezza e sicurezza. Non voli pindarici".

    IL CALCIO - "E' in evoluzione, ma la vera differenza la fanno i grandi giocatori".

    DE LIGT - "Mi piacerebbe rivedere la leadership che aveva all’Ajax. Alla Juve si è vista poco".

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