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  • Caro Gravina, perché drogare il nostro calcio con i playoff? Non le piace che vinca il migliore? E se è la Juve…

    Caro Gravina, perché drogare il nostro calcio con i playoff? Non le piace che vinca il migliore? E se è la Juve…

    • Stefano Agresti
      Stefano Agresti
    Caro presidente Gravina, perché continua a parlare di playoff? A ogni pie’ sospinto, tira fuori questo suo progetto come se fosse la soluzione per risolvere i problemi del nostro calcio. Ci permetta di dissentire in modo fermo e totale. Non solo è un’idea sbagliata, ma è proprio strampalata perché è fuori da tutto: dalla tradizione, dalla logica e anche da un principio di equità al quale siamo affezionati. Per chi ama il calcio e il calcio italiano, come noi e sicuramente come lei, lo scudetto deve vincerlo la squadra che conquista più punti, perché alla fine è la migliore. A lei non va bene che vinca il migliore?

    Abbiamo apprezzato tantissimo il suo comportamento durante il lockdown e lo abbiamo scritto più volte, anche quando molti - e molto potenti - le davano addosso in modo quasi feroce. In quei mesi infernali, ha combattuto (quasi da solo) una battaglia durissima. Pensiamo davvero che lei sia stato il salvatore del nostro calcio, e anche di tante società che probabilmente avrebbero dovuto chiudere i battenti se la Serie A si fosse fermata. E gran parte di quello che fa ci convince, così come ci sembrano adeguati i suoi modi mai esasperati, perfino nei momenti più duri. E’ diplomatico, però deciso; un degnissimo presidente della Federazione alla guida della quale, per fortuna, sarà quasi sicuramente rieletto tra pochi mesi. Ma i playoff, per favore, proprio no.

    I playoff fanno parte della cultura sportiva americana, che rispettiamo ma è distante dalla nostra. E della storia di altre discipline, nei confronti delle quali abbiamo il medesimo atteggiamento di considerazione e affetto però sono differenti: il basket, il volley. Il calcio prevede che l’eliminazione diretta decida le coppe, non i campionati. Tant’è vero che nessuno, nell’Europa che conta, li adotta, anche chi è più vicino al mondo anglosassone. Caro Gravina, introducendo i playoff per stabilire la squadra campione d’Italia drogherebbe una competizione che non ha affatto bisogno di un’iniezione di adrenalina in più.

    Comprendiamo che si possa ricorrere ai playoff per fronteggiare un’emergenza assoluta e senza precedenti, come quella che abbiamo vissuto e stiamo vivendo con il Covid. Nella normalità, però, i playoff sono uno sfregio alla storia, e ricordi che la tradizione e il passato sono gli elementi che tengono i tifosi avvinghiati al calcio. De Laurentiis vuole i playoff per creare un ostacolo in più alle vittorie infinite della Juve e già questo è inaccettabile: gli avversari dei bianconeri, per batterli, trovino calciatori e allenatori giusti, anziché inventarsi un nuovo regolamento che rimetta tutto in gioco alla fine della competizione. Adesso che abbiamo questo campionato straordinariamente combattuto, tra l’altro, anche questa iniqua idea del presidente del Napoli pare superata dagli eventi.

    E allora, caro presidente Gravina, impegni le sue capacità e le sue energie in altre faccende. Dei playoff non c’è bisogno. Anzi, dobbiamo proprio rimanerne alla larga: sarebbero una bestialità che il calcio italiano, nonostante tutti i suoi difetti, non si merita.

    @steagresti
     

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