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  • Casini, Serie A: 'Priorità a 2ᵉ squadre e giovani. Indice di liquidità? Nessuno in bilico. No ai playoff'

    Casini, Serie A: 'Priorità a 2ᵉ squadre e giovani. Indice di liquidità? Nessuno in bilico. No ai playoff'

    • Emanuele Tramacere, inviato
    Il neo-presidente della Lega Serie A, Lorenzo Casini, ha parlato in conferenza stampa per commentare l'Assemblea tenutasi oggi a Milano e a cui hanno preso parte tutte le società attraverso i loro rappresentanti.

    RAZZISMO - "Ringrazio l'Atalanta per la disponibilità che ha dato per il caso specifico dei cori contro Koulibaly e Anguissa e per il lavoro di identificazione che è in atto per indivudare i responsabili. La Serie A si impegna contro gli episodi di razzismo".

    NAZIONALI - "Si è trattato di avviare una discussione. Sono emersi tre punti. Primo: la serie A negli anni ha sempre lavorato e proposto iniziative di riforma anche su settore giovanile e seconde sqaudre. C'è già una serie di proposte pronte e che queste proposte possano essere perfezionate, ma soprattutto ascoltate. Secondo: Verrà costituito un gruppo permanente di lavoro della Serie A. Verranno proposte riforme che vadano oltre la Serie A. Il tema non è la Nazionale, ma l'intero sistema. Il gruppo di lavoro lavorerà sul movimento giovanile e su come i giovani vengono formati. Terzo: L'assemblea ha già dichiarato la disponibilità di fornire i giocatori alla Nazionale per i primi giorni di novembre che erano previsti come preparazione ai Mondiali dal 14 al 24 novembre per eventuali stage o amichevoli".

    FINESTRE FIFA - "Si è parlato di rivedere le finestre delle Nazionali e c'è da valutare la proposta della FIFA (Mondiale ogni 2 anni ndr.) che non va accolta così com'è ma va valutata. Si è parlato anche del discorso degli indennizzi".

    INDICE DI LIQUIDITA' - "In questo caso si è aggiornato lo stato dell'arte. Venerdì ci sarà un incontro tecnico per capire i tecnicismi delle richieste della Federazione. La Lega Serie A chiede che la sostenibilità richiesta vada fatta con criterio e gradualmente. Va anche detto che il periodo è complicato e anche in Parlamento si parla ancora di spostamento dei contributi. La Serie A comunque si impegna ad un cambiamento graduale, del resto anche la Uefa va nella stessa direzione". 

    STATUTO - "Siamo in contatto e il consiglio federale del 20 aprile dovrebbe essere la data in cui tutto viene messo a posto".

    INIZIATIVE UCRAINA - "Le iniziative hanno raggiunto il risultato di mandare un messaggio di pace. Imagine cantata prima di Juve-Inter ha avuto un blocco da parte delle emittenti russe che hanno fermato il segnale audio. La Premier ha deciso di sospendere la trasmissione in russia, la Ligue 1 anche. Noi, la Bundesliga e la Liga stiamo continuando a trasmettere e quello che è emerso anche parlando con rappresentanti ucraini è che non è semplice prendere la decisione giusta. Anche tramsettere, ma mandando un segnale forte di pace, è qualcosa che fa effetto. Per ora, la trasmissione è considerata strumentale per i messaggi di pace. Le iniziative verranno rafforzate, la Lega si impegna anche con donazioni dirette per la popolazione ucraina".

    GRUPPO DI LAVORO - "Verrà formato nei prossimi giorni, e domani dovrò anche capire cosa accadrà con la task force della Federazione. Le società dovranno segnalarci chi è interessato a partecipare. La Juventus è l'unica ad esempio ad aver attivato la squadra Under 23 e loro dovranno darci la propria esperienza. Anche il Sassuolo e l'Atalanta, o l'Empoli dovranno fornirci i loro strumenti in esperienze che si sono dimostrate positive sugli investimenti su centri e formazioni giovanili, Primavere".

    RAPPORTO CON FIGC - "La priorità è massima, perché nel momento in cui il calcio italiano vuole ripartire dovrà farlo con tutte le componenti attive. Litigando non si può organizzare nulla".

    INGOVERNABILITA' - È ingeneroso parlare di ingovernabilità. Non è una "gabbia di matti" come è stato scritto in questi giorni. Sono società che regalano gioie a tanti tifosi e producono e fatturano tanto. I problemi ci sono, la Lega con le sue 20 squadre riproduce le cose più belle e le contraddizioni più forti. Dalle dialettiche nord-sud a differenze fra proprietà ricche e meno ricche, propiretà straniere e italiane, management straniero con proprietà italiana e viceversa. Non è semplice governare, ma stiamo procedendo. Stiamo cercando argomenti su cui c'è già una linea comune stabile e su questi temi si sta lavorando".

    FONDI - "Non sono contrario all'ingresso dei Fondi di investimento, ma prima di farli entrare serve un modello da perseguire, altrimenti si rischia di creare divisioni. La media company? Stiamo investendo e si sta andando avanti. Se Cvc tornasse? Qui la % proposta era 10, lì 8%, già su questo c'era differenza e va ricordato. La Serie A, deve volersi più bene. Prima di tutto dobbiamo capire cosa vogliamo fare. Poi se volessimo farci finanziare da un fondo se ne può parlare, ma senza sapere dove si vuole andare è difficile".

    LAVORO - "Il mio lavoro non me lo immaginavo così. Non parlerei di tasso di difficoltà, ma lavorando in un'istituzione che lavora su un'intera popolazione italiana è normale ci siano sfide che è normale che dovessero essere accolte. C'è lavoro da fare, dobbiamo impegnarci veramente tutti a migliorare le cose. La sindrome da allenatore della Nazionale"

    STADI - "Sugli stadi non se ne è parlato, ma è un tema che è sempre presente. Sappiamo qual è l'età degli stadi italiani. Serve efficientamento energetico, condivisione, struttura ricettiva, e comunicazione. C'è un lavoro enorme da fare, ma la cabina di regia con il governo serve. Non possono bastare solo le singole società. Il problema stadi è nazionale e non di una singola squadra. Poi qualcuno ha intrapreso una strada virtuosa dato che abbiamo 4 stadi di proprietà. L'esempio di Imagine è lampante, da altre parti forse non ci saremmo riusciti".

    PLAYOFF - "Di playoff non si è parlato, introdurre i playoff porta una ricaduta molto pesante sull'interesse nella regular season. Basta capire cosa succede nell'Nba" 

    DECRETO CRESCITA - "Non è nato per il calcio, va sempre ricordato. Il calcio è riuscito a beneficiarne perché rientrava in questa ipotesi visto l'alto salario dei lavoratori coinvolti. E' ovvio che può avere un effetto positivo di competitività, ma se la conseguenza è quella di favorire eccessivamente una contrattualizzazione di giocatori stranieri anche a livello giovanile, ancora non va bene. Ho chiesto ai presidenti di dare una posizione sul tema, in modo da poter fare una sintesi. Ci possono assolutamente essere dei correttivi. Il problema è l'abuso, non l'uso. Si parla di ridurre il numero di contratto, aggiungere un salary cap, ma è presto".

    INDICE DI LIQUIDITA' - "Trovo negativo ipotizzare che ci siano squadre in difficoltà. Non si è parlato dell'indice di liquidità. Il gruppo di lavoro deve portare una proposta seria. Il concetto è di portare a Gravina un progetto serio, ma ovviamente non astringente. Dobbiamo graduarlo in modo coerente e stringente".

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