Cataliotti: 'Raiola ci ha rimesso per fare l'interesse di Donnarumma'

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Calciomercato.com ha interpellato in esclusiva l'avvocato e procuratore sportivo Jean-Christophe Cataliotti sulla vicenda del mancato rinnovo del contratto di Donnarumma al Milan e si è scoperto che....
Cataliotti, che interpretazione può essere data da un punto di vista giuridico al rifiuto di Donnarumma di rinnovare il contratto col Milan?
"Da un punto di vista giuridico, i calciatori non sono tenuti a rinnovare un contratto seppure a ridosso di una scadenza. Le parti si incontrano, si discute di un possibile rinnovo e i "giochi" si chiudono o in un senso o in un altro. La scelta di Donnarumma (ricordiamo che i procuratori non firmano i contratti) di non rinnovare sarà stata certamente condizionata da un ventaglio di altre possibilità contrattuali offerte dal suo noto procuratore, ma l'ultima parola è spettata comunque al calciatore (maggiorenne) che probabilmente non ha creduto fino in fondo al progetto rossonero".
Ma come è possibile non credere a un quinquennale da circa 5 milioni netti a stagione?
"Mino Raiola riferì in un'intervista che il suo assistito avrebbe scelto un progetto tecnico importante proposto da una grande squadra. Probabilmente il Milan non è ritenuto ad oggi un club che possa offrire a Donnarumma le suddette garanzie. Questa è un'interpretazione delle parole di Raiola, e non una mia opinione".
Quale sarebbe quindi il club che potrebbe essere in grado di offrire garanzie tecniche importanti a Donnarumma?
"Bisognerebbe chiederlo al suggeritore/agente di Donnarumma. Ma non occorre essere dei grandi esperti di calcio per immaginare un interessamento reciproco tra il portiere italiano e il Real Madrid, neo campione d'Europa".
"Ha decisamente pensato al suo assistito prima che ai suoi guadagni. Ne spiego il motivo da un punto di vista tecnico. Rinunciando al rinnovo, Raiola ha perso la possibilità (eventuale) di ricevere il mandato a vendere da parte del Milan che, tradotto in termini economici, sta a significare che non potrà ottenere una percentuale (30%?) sulla rivendita del calciatore. E', tuttavia, verosimile che Raiola potrà ricevere una commissione dalla società presso la quale approderà il calciatore (già promesso?), ma che risulterà in ogni caso presumibilmente più bassa rispetto a quella che avrebbe potuto ricevere in caso di intermediazione nel trasferimento futuro del calciatore dal Milan ad altro top club".
Ma dove sta il trucco? Nessuno può credere che un manager come Raiola non abbia agito perseguendo i suoi interessi?
"Raiola semina per raccogliere al momento giusto. E' uno stratega del calciomercato e a lui i conti tornano sempre!".
Avv. Jean-Christophe Cataliotti (www.footballworkshop.it)
Cataliotti, che interpretazione può essere data da un punto di vista giuridico al rifiuto di Donnarumma di rinnovare il contratto col Milan?
"Da un punto di vista giuridico, i calciatori non sono tenuti a rinnovare un contratto seppure a ridosso di una scadenza. Le parti si incontrano, si discute di un possibile rinnovo e i "giochi" si chiudono o in un senso o in un altro. La scelta di Donnarumma (ricordiamo che i procuratori non firmano i contratti) di non rinnovare sarà stata certamente condizionata da un ventaglio di altre possibilità contrattuali offerte dal suo noto procuratore, ma l'ultima parola è spettata comunque al calciatore (maggiorenne) che probabilmente non ha creduto fino in fondo al progetto rossonero".
Ma come è possibile non credere a un quinquennale da circa 5 milioni netti a stagione?
"Mino Raiola riferì in un'intervista che il suo assistito avrebbe scelto un progetto tecnico importante proposto da una grande squadra. Probabilmente il Milan non è ritenuto ad oggi un club che possa offrire a Donnarumma le suddette garanzie. Questa è un'interpretazione delle parole di Raiola, e non una mia opinione".
Quale sarebbe quindi il club che potrebbe essere in grado di offrire garanzie tecniche importanti a Donnarumma?
"Bisognerebbe chiederlo al suggeritore/agente di Donnarumma. Ma non occorre essere dei grandi esperti di calcio per immaginare un interessamento reciproco tra il portiere italiano e il Real Madrid, neo campione d'Europa".
La domanda dalle 100 pistole è però questa: Raiola, suggerendo a "Gigio" di non rinnovare il contratto col Milan, ha agito nell'interesse del suo assistito o ancora una volta ha pensato solo al suo tornaconto?
"Ha decisamente pensato al suo assistito prima che ai suoi guadagni. Ne spiego il motivo da un punto di vista tecnico. Rinunciando al rinnovo, Raiola ha perso la possibilità (eventuale) di ricevere il mandato a vendere da parte del Milan che, tradotto in termini economici, sta a significare che non potrà ottenere una percentuale (30%?) sulla rivendita del calciatore. E', tuttavia, verosimile che Raiola potrà ricevere una commissione dalla società presso la quale approderà il calciatore (già promesso?), ma che risulterà in ogni caso presumibilmente più bassa rispetto a quella che avrebbe potuto ricevere in caso di intermediazione nel trasferimento futuro del calciatore dal Milan ad altro top club".
Ma dove sta il trucco? Nessuno può credere che un manager come Raiola non abbia agito perseguendo i suoi interessi?
"Raiola semina per raccogliere al momento giusto. E' uno stratega del calciomercato e a lui i conti tornano sempre!".
Avv. Jean-Christophe Cataliotti (www.footballworkshop.it)
La verità non è mai tutta da una parte. Il Milan ha fatto una grossa offerta ma ha anche fatto pressione per chiudere in fretta, mettendo il ragazzo dalla parte del torto se non lo avesse fatto. Hanno trattato alla luce del sole e non sottobanco, cominciando a istillare il dubbio che Gigio volesse andarsene. Raiola non è convinto del progetto Milan, che in effetti sembra un Tohir-bis (comprare, sistemare, guadagnarci, rivendere) ma con padroni incerti (un fondo, non una persona). Gigio ha mal digerito alcuni comportamenti dei dirigenti (non togliere gli striscioni contro di lui in sede... e chi ce li ha messi?) ed alla fine ha scelto la rottura invece che la costrizione, seppur dorata. Fior di contratti sono stati rinnovati pochi mesi prima della scadenza, avrebbe potuto farlo anche Donnarumma, con un accordo con Raiola sui proventi. Io penso che il Milan abbia voluto far fuori o Donnarumma, o Raiola, o entrambi.
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