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  • Cazorla, i 'Santi in Paradiso': l'anno della rinascita di The Magician

    Cazorla, i 'Santi in Paradiso': l'anno della rinascita di The Magician

    • Marco Di Cola
    Il 2019 di Santi Cazorla potrebbe essere utilizzato come trama per un film hollywoodiano, ma non di quelli d’azione, sparatutto, ma di quelli commoventi che raccontano una storia struggente, al limite del paranormale. E invece per una volta una storia hollywoodiana si è trasformata in realtà. Come in ogni biografia cinematografica, partiamo dalla fine per tornare poi velocemente all’inizio. 

    Iniziamo dalle 46 presenze e 7 gol nella Liga 2018-2019, l’anno in cui “i” Santi, fate voi se appellarvi alla religione o ad un uomo solo, hanno compiuto un vero e proprio miracolo, e le 16 presenze condite da 6 gol e 4 assist nella stagione corrente con cui il Villarreal si sta guadagnando il 9° posto in classifica a sole 3 lunghezze dall’ultima posizione utile per entrare in Europa, occupato dal Valencia.

    Ma facciamo un passo indietro nel lontano 2013, l’anno dell’Abdicazione del Papa, quando uno scontro di gioco in un’amichevole tra Spagna e Cile lo costringe ad abbandonare anzitempo il campo.

    L’asturiano passa i successivi due anni a convivere con quel dolore che a suo dire, "durante il riscaldamento mi fa piangere, una volta riscaldato diventa sopportabile", fino a che in un altro scontro di gioco, perde un altro pezzo, questa volta il ginocchio che lo costringe a rimanere ai box per 6 mesi.

    In questi 6 mesi la riabilitazione procede nel migliore dei modi, è la caviglia a preoccupare The Magician, che di lì a poco deve subire un intervento a causa della sua postura e del suo modo di correre.

    Da questo momento in poi inizia il vero e proprio calvario, perché l’operazione è un fallimento e ne seguono altre 7 a causa di un’infezione batterica formatasi nella caviglia che gli ha portato via 10 cm di tendine, ricostruito con della pelle prelevata dal braccio.

    “Ritieniti soddisfatto se riuscirai ancora a giocare al parco con tuo figlio”, queste le parole del più ottimista dei medici, mentre per altri l’amputazione del piede non era più una così remota opzione.

    Il Mago però non si scoraggia e dopo aver dato l’addio alla corte della Regina Elisabetta, eccolo riapparire due anni dopo nel suo stadio, con 4.500 persone ad osannarlo, lui che più di tutti ha contribuito a rendere il Submarino Amarillo una meta segnata sul mappamondo calcistico.

    Torniamo allo straordinario 2019 di questo incredibile uomo prima che fantastico calciatore, perché dopo tutte le peripezie affrontate, non si è limitato ad un ruolo da comparsa, ma si è preso da solo la scena collezionando a 35 anni 62 presenze tra campionato e coppe in un anno e mezzo, togliendosi soddisfazioni come quella di realizzare un gol fantastico al Camp Nou o quella di raggiungere i quarti di finale di Europa League, arrendendosi proprio contro il Valencia; ma probabilmente il miglior ricordo che avrà del suo Annus Novus riguarderà il 3 Gennaio del 2019, prima giornata dopo le festività. Si gioca Villarreal-Real Madrid davanti ai 23.500 dell’Estadio de la Ceràmica.

    Il Real è avanti 2-1 all’ 81’ minuto, grazie a Benzema prima e Varane poi, che hanno ribaltato il vantaggio iniziale firmato proprio da Cazorla. E allora chi se non lui, il mago venuto da Llanera, poteva rimettere tutto in parità, staccando su tutti, dall’alto del suo metro e sessantotto centimetri e facendo esplodere i suoi tifosi. E' tornato, è tornato veramente e si è ripreso il posto che gli spetta, lì più in alto di tutti, più in alto della sventura.

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