Ce l'ho con... Cara Juve, aveva ragione Capello: la Serie A non è allenante

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Fabio Capello fu deriso, quasi insultato per aver osato "denigrare" il campionato di Serie A nel 2014, definendolo poco competitivo e poco allenante per una Juventus che in Italia dominava già da qualche stagione mentre in Europa non riusciva a fare il salto di qualità. A onor del vero, i bianconeri hanno fatto notevoli passi in avanti negli ultimi anni, sia sul piano della qualità che della personalità al cospetto delle grandi del calcio internazionale. Tutto questo non è bastato per reggere il confronto col Barcellona prima e il Real Madrid poi ed ecco che quelle dichiarazioni di Capello di 3 anni tornano clamorosamente attuali.
Cosa c'è di male nel raccontare la realtà? Non è mica vero che da qualche stagione a questa parte i campioni, quelli che una volta affollavano la nostra Serie A e rinforzavano gli organici anche di quelle che non erano le storiche "grandi", oggi preferiscono altri lidi come la Premier League o la Liga? E' vero o non è vero che è diventato un campionato di passaggio, nel quale i talenti, soprattutto quelli stranieri, si formano per spiccare poi il grande salto, mentre dagli altri tornei arrivano giocatori che nelle leghe top non sono riusciti ad imporsi (Tevez e Higuain, per restare in ambito Juve sono gli esempi più lampanti)? Anche per queste ragioni ,la Juventus ha puntato molto su calciatori che conoscessero il campionato italiano e i campioni arrivati dall'estero sono giocatori che avevano concluso il loro ciclo altrove come Khedira o Dani Alves.
Cosa c'è di male nel raccontare la realtà? Non è mica vero che da qualche stagione a questa parte i campioni, quelli che una volta affollavano la nostra Serie A e rinforzavano gli organici anche di quelle che non erano le storiche "grandi", oggi preferiscono altri lidi come la Premier League o la Liga? E' vero o non è vero che è diventato un campionato di passaggio, nel quale i talenti, soprattutto quelli stranieri, si formano per spiccare poi il grande salto, mentre dagli altri tornei arrivano giocatori che nelle leghe top non sono riusciti ad imporsi (Tevez e Higuain, per restare in ambito Juve sono gli esempi più lampanti)? Anche per queste ragioni ,la Juventus ha puntato molto su calciatori che conoscessero il campionato italiano e i campioni arrivati dall'estero sono giocatori che avevano concluso il loro ciclo altrove come Khedira o Dani Alves.
Cui prodest, come direbbero i latini, a chi giova avere un campionato che, nella migliore delle ipotesi, a febbraio ha già espresso la netta supremazia della Juventus e che ha spesso prodotto distacchi clamorosi dalle precedenti avversarie? In questo il club bianconero non ha colpa alcuna, trattandosi semmai di un limite di quelle formazioni come Roma e Napoli, che non sono ancora riuscite a colmare il gap, mentre le milanesi sono sparite dai radar da tempo. E' un dato di fatto però che un campionato così "scontato", così sbilanciato a favore dell'unica società capace di ragionare da azienda e guardare al futuro, non consenta uno sviluppo organico dell'intero movimento italiano e ci costringa a guardare gli altri sollevare le coppe e chiederci perchè questo accada con spiazzante regolarità.
Assolutamente distorto. Il problema ella Serie A e' l'esatto contrario signor Distasio. Se la Juve va a Crotone o mette in campo 9/11 dei titolari o rischia grosso con le altre squadre che snobbano le altre competizioni. Se il Real va a Osasuna mette in campo la squadra B e vince comunque. In Inghilterra idem con patate. Essere allenante non vuol dire arrivare in finale senza benzina come la Juve che non ha una squadra B in grado di far riposare i titolarissimi. Il Real ha fatto riposare tutti e li ha essi in campo che avevano il doppio della benzina. Questo e'un discorso a capocchia che può fare solo un capoccione come Capello che in campo internazionale senza uno squadrone non ha mai vinto nulla. Il problema e' che noi abbiamo giocato alla pari il primo tempo e siamo spariti ne secondo vuol dire che non avevano più benzina e questo non ha nulla a che vedere con quanto la Serie A sia "allenante". Ma lasciatelo perdere Capello, un altro come Conte che oltre un campionato non vince nulla senza 33 fuoriclasse in squadra.
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