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  • Ce l'ho con... I grandi club e la ridicola morale sul Covid: boicottano la Coppa d'Africa solo per convenienza

    Ce l'ho con... I grandi club e la ridicola morale sul Covid: boicottano la Coppa d'Africa solo per convenienza

    • Andrea Distaso
      Andrea Distaso
    Coppa d'Africa sì o Coppa d'Africa no? Il caso è ufficialmente aperto dopo la presa di posizione dell'ECA, arrivata soprattutto su pressione delle società di Premier League, in merito alla regolare disputa della competizione, che dovrebbe prendere il via in Camerun il prossimo 9 gennaio. L'aumento continuo di casi di Covid-19 in Africa, colpita per prima e duramente dalla variante Omicron, sta allarmando e non poco i vertici dirigenziali delle squadre, inquietati dalle scarse rassicurazioni giunte dalla CAF, organizzatore della manifestazione, in tema di protocolli sanitari e sulle implicazioni che una partecipazione dei propri tesserati avrebbe una volta che questi avranno fatto rientro nei club di appartenenza. Per le attuale norme vigenti in Europa, è previsto infatti un periodo di quarantena di 10 giorni prima di sostenere un tampone molecale dal cui esito dipenderebbe la regolare ripresa dell'attività.

    POSIZIONI OPPOSTE - Considerando che la finale di Coppa d'Africa è fissata per il 6 febbraio, per i giocatori che dovessero scendere in campo in quella circostanza il ritorno alla piena disponibilità per i rispettivi club avverrebbe soltanto nella seconda metà del mese (tenendo in conto anche i tempi fisiologici per rimettersi alla pari dei compagni dal punto di vista della condizione dovendo allenarsi singolarmente), creando un evidente problema alle realtà interessate. Tante incognite che, unite alla tutela regolamentare che permette alle società di non cedere obbligatoriamente alle nazionali partecipanti i propri giocatori svogendosi il torneo in concomitanza con impegni del club, stanno spingendo l'ECA ad adottare una strategia comunicativa molto aggressiva. Di contro, i vertici della federazione camerunese fanno sapere come al momento, all'interno del Paese non siano stati registrati casi da variante Omicron, e come un protocollo sanitario adeguato sia stato già concordato con la CAF e con le autorità politiche. Quindi come se ne esce?

    LA DOPPIA MORALE - La risposta sta tutta nelle parole e nelle posizioni espresse proprio da chi è al lavoro in Camerun per cercare di garantire il regolare svolgimento della Coppa d'Africa: "Le notizie circolate in Europa circa un possibile annullamento sono false. Sono i grandi club, soprattutto quelli della Premier, che le stanno facendo circolare perché hanno paura di perdere per un mese i loro calciatori in un periodo nel quale si disputano partite importanti". Preoccupazioni che evidentemente i dirigenti delle grandi società del Vecchio Continente non hanno palesato con tutto questo vigore quando i loro tesserati si vedevano impegnati nei match di qualificazione al prossimo Mondiale, anche nel lontano Sudamerica, o nell'inutile Nations League. Dobbiamo forse intendere che esistano manifestazioni e confederazioni di Serie A e di Serie B? Forse il peso politico dei delegati africani viene ritenuto meno importante? Gli sforzi organizzativi ed economici sostenuti dal Camerun non possono passare sotto silenzio, così come gli accordi e i contratti di sponsorizzazione già sottoscritti con le televisioni. Tutto questo non può non avere un valore per i signori del calcio che conta.

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