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  • Cellino: 'Tonali sarà ceduto, gliel'ho promesso. Io e Balotelli ugualmente colpevoli. Retrocessione? Ho fallito'

    Cellino: 'Tonali sarà ceduto, gliel'ho promesso. Io e Balotelli ugualmente colpevoli. Retrocessione? Ho fallito'

    Il Brescia è aritmeticamente in Serie B e il day after il patron Massimo Cellino ha voluto concedere un'intervista al Corriere di Brescia per provare a dare uno slancio di positività a una piazza che si è lentamente depressa. Cellino fa mea culpa per gli errori commessi e poi annuncia l'addio di Sandro Tonali.

    DISTRUTTO - "Sono distrutto, mi creda. Ma non per il verdetto. Questa stagione è stata un’agonia senza fine, non vedevo l’ora che finisse questo campionato. Io sono un combattente, non nego però che ci sia stanchezza e qualche ammaccatura. Ho sbagliato io, prendo le mie responsabilità. Ho sottovalutato dei rischi sin dalla scorsa estate. Questo è un mio fallimento personale".

    BALOTELLI - "Questa squadra aveva la sua forza nel gruppo e nell’entusiasmo. Quell’alchimia è stata distrutta, avrei dovuto proteggerla. Ho inseguito una stella e così ho nociuto alla squadra, che aveva i mezzi per salvarsi anche senza Balotelli. Ha sbagliato lui e ho sbagliato io. Le colpe si dividono al 50%. Ormai è andata. Pensavo potesse aiutarmi, le aspettative di entrambi sono state deluse". 

    CORINI - "Ci sono stati equivoci in partenza. Lui auspicava delle cose, io altre, mi è parsa una persona diversa. Ma ho una giustificazione, l’unica che mi prendo. Ho dovuto pensare a troppe vicende: lo stadio da sistemare, il centro sportivo da acquistare, in più il mercato da portare avanti"

    TRE COLPI - "Il mercato sarà breve: non ho la forza di smantellare una rosa che ha dei valori. Servono solo tre acquisti: due centrocampisti e un esterno difensivo mancino di prospettiva"

    TONALI - "A Sandro ho fatto una promessa e intendo mantenerla: è un impegno preso con il ragazzo, non posso penalizzarlo. Ha tirato la carretta per due anni, aveva dei problemi muscolari prima del lockdown, Quando abbiamo ripreso c’era troppa pressione sulle sue spalle. Gli altri restano: mi dispiace, ma io non vendo nessuno"

    STADI - "La capienza al 30%, già ora, sarebbe stata possibile: gli impianti sono all’aperto, è mancato il tempo per creare un protocollo. Ora dobbiamo lavorare per riaprire gli stadi al 50%, altrimenti è un calcio morto. Ai bresciano chiedo solidarietà. Statemi vicino, ripartiamo insieme. La piazza si è demoralizzata in fretta. C’è chi si è arreso molto prima di me".

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