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  • Chelsea, ecco Sarri: 'Hazard? Il mercato mi annoia. DeLa? Rapporto finito male'

    Chelsea, ecco Sarri: 'Hazard? Il mercato mi annoia. DeLa? Rapporto finito male'

    Maurizio Sarri, nuovo manager del Chelsea, si presenta in conferenza stampa con un'inedita accoppiata giacca e cravatta mai vista in Italia: "E' davvero un piacere per me essere qui, a Londra, in Inghilterra. Un piacere essere in Premier League, in questo momento il miglior campionato del mondo. Il mio inglese non è perfetto, quindi risponderò in italiano alle vostre domande. Spero di rispondere inglese il più presto possibile. Scusatemi, ma voglio rispondere in maniera corretta alla vostre domande".

    NESSUNA PIANIFICAZIONE - "Avevo una situazione da definire con il Napoli, non abbiamo pianificato niente. Abbiamo una difficoltà di preparazione, una difficoltà che tocca a me risolvere. Per me è una sfida difficile, ma affascinante. So che sarà difficilissimo, so che qua ci sono gli allenatori più forti del mondo, i giocatori più forti del mondo, so che sarà una sfida difficile. Se ho chiesto qualcosa ad Ancelotti? Non ho chiesto niente a nessuno. E' un campionato diverso dalla Serie A perché è più forte. Serie A difficile tatticamente, ma qui ci sono giocatori più forti". 

    SUL MERCATO - "Hazard e Courtois? E' chiaro che tutti noi vorremmo sempre tenere i giocatori più forti. Questo lo vuole fare qualsiasi allenatore, qualsiasi società. Vedremo come andrà il mercato nei prossimi giorni. Io mi sento più un allenatore da campo che non un manager a tutto tondo. Penso di essere uno dei pochi allenatori che è annoiato dal mercato. Non mi piace parlare di mercato, non mi piace interessarmi del mercato. Il compito di noi allenatori è quello di far crescere i giocatori a disposizione". 

    SUL LAVORO - "Non lo so e non mi interessa. Il mio obiettivo è divertirmi ed esser competitivo fino alla fine in tutte le competizioni. Il più grande regalo che uno può ricevere è fare il proprio lavoro divertendosi". 

    SUL VINCERE - "Divertire fa vincere trofei? A volte sì a volte no, ma penso che sia meglio divertirsi e vincere. I tifosi possono aspettarsi ora più divertimento? Spero di sì, è chiaro che poi il tipo di calcio possa piacere o meno, dipende tutto dalle caratteristiche dei giocatori. Io sono convinto che se una squadra in campo si diverte spesso riesce a divertire anche gli spettatori. E questo è già tanto. Poi c'è l'obiettivo materiale, quello di arrivare a obiettivi di alto livello". 

    SUI TIFOSI DEL NAPOLI E DE LAURENTIIS - "Lasciato male con De Laurentiis? Non lo so se era inevitabile lasciarsi così. Ho un ricordo splendido, amo la tifoseria e la città. Se mi sono lasciato male con il presidente e la società abbiamo entrambi delle colpe. I miei silenzi erano frutto di un momento di incertezza, perché pensavo di lasciare ma avevo il cuore straziato per lasciare. Nei prossimi anni si supererà il tutto". 

    IL POCO TEMPO - "Non ho sentito Conte. Mi piace molto non essere condizionato da niente e da nessuno, da persone che hanno visto la realtà in un certo modo. Antonio ha fatto risultati eccezionali, è un allenatore straordinario. E' chiaro che io gioco in maniera leggermente diversa, un po' di tempo ci vorrà. Siamo nel post mondiale, ci vorrà tempo per costruire quello che voglio. Quello che ha fatto Conte non va assolutamente disperso, però è anche vero che nel calcio attuale i tempi sono ristretti, e l'allenatore deve saper imporre la propria filosofia in tempi diversi a quelli a cui eravamo abituati". 

    QUANTO TEMPO SERVE - "Dipende. Nelle esperienze precedenti ho avuto molto tempo, nella penultima tre mesi di tempi e ho resistito grazie alla lungimiranza del club, nell'ultima meno. Spero di essere migliorato e di accorciare questo periodo di apprendistato. Confido nella qualità dei calciatori". 

    SUL SUO PASSAGGIO AL CHELSEA - "Fino a pochi giorni fa non ho parlato col club. Il club non mi ha chiesto niente se non di fare una stagione in cui dobbiamo essere competitivi in tutte le competizioni. A marzo e aprile dobbiamo essere in tutte le competizioni. Abbiamo solo parlato degli obiettivi stagionali". 

    SU ABRAMOVICH - "Il nostro patron è estremamente riservato e mi sembra fuori luogo iniziare un rapporto con lui mettendo fuori cose che si sono dette in maniera privata. E' un rapporto privato e mi piacerebbe anche che ci fosse il rispetto per un rapporto privato".

    OMOFOBO E SESSISTA? - "Sai, sono errori che ho fatto in un momento di rabbia con una parola di troppo. L'altro non era neanche un errore, si parlava con una giornalista con cui si scherzava da anni. Nessuna può definirmi né omofono, né sessista, né razzista. Sono aperto di mentalità e non ho nessun problema. Spero di dimostrarlo nel periodo di tempo che lavorerò e vivrò qui. Errori fatti, anche un po' ingigantiti. Ma comunque errori".

    DESCRIZIONE - "Mourinho lo Special One? Io avrei che tutti nel centro sportivo, mi chiamaste Maurizio semplicemente. Vinto niente in Italia? Nessuno al di fuori della Juventus ha vinto in Italia negli ultimi 4 anni". 
     

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