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  • Chievo, occhi aperti:|Che la corsa continui

    Chievo, occhi aperti:|Che la corsa continui

    Sul vascello del Chievo si ride e si scherza. Ovvio: visto dalla colonna sinistra della classifica il campionato ha tutto un altro aspetto e dopo le ultime, robuste correzioni di rotta la zona retrocessione si è allontanata all'improvviso.
    Non basta ancora per avvistare la terra. Basta per mantenere una buona navigazione, al riparo da eventuali tempeste.
    Oggi peraltro il diario di bordo prevede un attracco pericoloso al Sant'Elia, covo del Cagliari di Donadoni. Squadra che, soprattutto in casa, non sa più pareggiare. Vince o perde con analoga disinvoltura.
    Bella gatta da pelare per capitan Pioli. Che vuole a tutti i costi rinfrescare la tinta alla favola del suo Chievo. E sa che sull'isola può trovare davvero un tesoro, i tre punti che garantirebbero il raggiungimento di quota 34, con relativo sorpasso sui sardi, e un bell'approdo con vista europea.

    Per carità, anche la patta avrebbe - a priori - il suo perché: soffocherebbe il desiderio di riscatto del Cagliari, appena scottato dalla Juventus, manterrebbe comunque a debita distanza la zona calda e allungherebbe la lunga striscia positiva dei gialloblù, che non perdono dall'Epifania.
    Era la penultima giornata del girone d'andata, Udine segnò una tappa particolarmente dolorosa. Ma per il gruppo, evidentemente, fu anche una scossa assai salutare.
    Da allora il Chievo ha indovinato sei risultati utili (due vittorie e quattro pareggi) giocando tre volte al Bentegodi e altrettanto in trasferta.
    Durerà? È questione di cervello più che di gambe perché quelle, all'apparenza, girano davvero a mille. Del resto lo stesso Pioli lo ha riconosciuto: «D'accordo il modulo, d'accordo la condizione... Come sempre però la differenza la fa la testa», spiegava un paio di giorni fa da Peschiera. «E in questo periodo la testa ci sta dando una grossa mano».
    Il rischio è che dalla legittima tranquillità garantita dalla buona classifica si scivoli nell'euforia, prematura a metà febbraio, soprattutto se per toccare l'asticella magica, quella della sopravvivenza in Serie A, mancano ancora una decina di punti.
    Per centrare l'obiettivo oggi pomeriggio il tecnico gialloblù confermerà la difesa a cinque che si è ben disimpegnata nelle ultime due partite.
    Davanti a Sorrentino - stando alle mezze frasi e alle indicazioni della settimana - giocheranno dunque Frey (o Mandelli), Cesar e Mantovani, liberando le corsie a Sardo e Jokic, impegnati sia a costruire gioco che a guastare le altrui iniziative. Il pacchetto mediano, orfano del trequartista, sarà invece controllato da Rigoni, i cui fianchi dovrebbero essere coperti da Nico Pulzetti, al debutto dal 1', e Constant, tenuto in panchina a Roma.
    Assetto e scelte indirizzate anche dagli stop di Bogliacino (vittima di un affaticamento muscolare e neppure convocato), dell'altro infortunato Marcolini e dello squalificato Gelson Fernandes.
    A far coppia con Pellissier in attacco potrebbe ritrovarsi infine Thereau, nel rispetto della filosofia di Pioli, che alterna spesso e volentieri i partner del bomber aostano.
    Occhio alla panchina: per la prima volta infatti ci si potrebbe sedere Milos Dimitrijevic, l'ultimo frutto del calciomercato invernale (convocato assieme a Uribe), che Pioli vorrà accanto a se per ovviare alla carenza di centrocampisti nonostante uno stato di forma ancora imperfetto.
    Ce ne potrebbe essere bisogno per ovviare alla forza d'urto della mediana sarda, un piccolo concentrato di muscoli e doti tecniche. Lo stesso Pioli lo ha ricordato: «Penso a Conti, Biondini, Naingollan, Lazzari, Cossu... Quello del Cagliari è uno dei migliori reparti di centrocampo della Serie A, con giocatori ben assemblati e di assoluto valore».
    Sull'altro lato della barricata anche Donadoni snocciola lusinghe: «Il Chievo è un avversario insidioso, che ha una buona classifica e sviluppa un gioco mandato a memoria. Noi ci teniamo a far bene», ha spiegato l'ex ct della Nazionale in conferenza stampa, «anche per avvicinarci ulteriormente alla salvezza». Il Cagliari è molto vicino ai 40 punti, ma negli anni passati, una volta raggiunto la meta, si è registrato un calo di concentrazione e nelle prestazioni. «Stavolta dovremo mostrare più maturità e conservare gli stimoli per migliorare la classifica».
    Resta un rebus l'impiego di Nainggolan: «Ora non sente fastidio ed è un giocatore con grandi capacità di recupero», rivela Donadoni. «Deciderò all'ultimo se utilizzarlo».
    Lazzari non vive un gran momento, ma il tecnico rossoblù conta molto su di lui. «Può giocare sia interno di sinistra che da trequartista. Ha pagato i contrattempi fisici ma è in crescita, presto raggiungerà la miglior condizione».


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