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  • Chievo, Puggioni:| 'Rigore Cavani? Già in passato...'
Chievo, Puggioni:| 'Rigore Cavani? Già in passato...'

Chievo, Puggioni:| 'Rigore Cavani? Già in passato...'

Christian Puggioni, portiere del Chievo che ieri ha parato il rigore a Cavani nella partita vinta dalla squadra veronese per 2 – 0 contro il Napoli è intervenuto ai microfoni di RTL 102.5 durante Password con Nicoletta e Gabriele Parpiglia.

Cosa si prova ad avere davanti un calciatore che vale oltre 60 milioni, che ha segnato 150 goal, cosa hai pensato al momento del suo tiro?

Ti racconterò un aneddoto: qualche anno fa ero alla Reggina, sempre in Serie A, e  Cavani era al Palermo. Io ero in panchina, si fece male Campagnoli, entrai sullo 0-0 e al novantesimo lui rubò la palla e si involò da solo verso la mia area di rigore, ci scontrammo in un uno contro uno e io ebbi la meglio salvando il risultato. Quando me lo sono visto davanti ieri mi sono detto “Dai che ripetiamo la storia” ed è andata bene.

Tecnicamente come fai a sapere dove buttarti?

Ognuno di noi è diverso, ognuno di noi ragiona con la propria testa. Dipende dal giocatore che hai di fronte, di sicuro la casistica di un singolo giocatore ti dà una mano. Riesci a capire se predilige un certo tipo di angolo, di tiro, se alto ,basso, centrale, che soluzione sceglie in base alle situazioni, ad esempio in contesti particolari come di forte pressione. C’è una serie di componenti da valutare.

Un calciatore come Cavani quanti modi ha di tirare un rigore?

Lui secondo me come angolo preferito ha che è quello su cui sono andato, anche se nelle ultime partite aveva cambiato angolo. Handanovic una volta era stato fermo e l’ha preso centrale. Cosa è passato per la testa di Handanovic per stare fermo non lo so, però è un mago perché è riuscito a capire cosa avrebbe fatto l’attaccante. C’è un po’di studio dietro e c’è un buon fattore “C”.

Qualche collega ti ha scritto? Buffon ad esempio?

Sì, Gigi è un amico, mi ha fatto i complimenti pubblicamente. Poi essendo il massimo esponente del ruolo sa cosa vuol dire quando non si gioca o quando si affrontano partite di questa caratura, quindi le sue parole sono sempre bene accette e i complimenti da lui riempiono di orgoglio.

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