Calciomercato.com

  • Chinè chiede la proroga, la Juve trema. E Dybala rischia un altro sgarbo

    Chinè chiede la proroga, la Juve trema. E Dybala rischia un altro sgarbo

    • Gianni Visnadi
      Gianni Visnadi
    La notizia sono i 40 giorni di proroga che la Procura della Federcalcio ha chiesto per completare l’analisi delle 14 mila pagine dell’inchiesta Prisma e portare la Juventus a un nuovo processo sportivo su manovra stipendi, partnership con le società “amiche” e rapporti sospetti con alcuni agenti: 3 capi d’accusa che Giuseppe Chiné vuole racchiudere in un unico fascicolo. I tempi si allungano, ma la sostanza non cambia: la Juventus rischia un’altra forte penalizzazione, e quindi anche la permanenza in Serie A, una multa molto alta, che peserebbe ulteriormente su bilanci già privati degl’incassi delle Coppe europee e con probabilmente meno ricavi dalle sponsorizzazioni. E poi ci sono, ci sarebbero, anche le squalifiche ai giocatori che hanno sottoscritto il documento privato che non poteva essere depositato in federazione e che sulla base dei regolamenti può portare alla squalifica di almeno un mese.

    Vale, tra i giocatori rimasti in rosa, per Szczesny, Cuadrado, Bonucci, Rabiot e McKennie, e sarebbero squalifiche pesanti, ma la più importante e clamorosa fra tutte sarebbe quella che colpirebbe Paulo Dybala, un’altra volta a rischio sgarbo dal suo vecchio club. Un anno fa, messo da parte come un ferro, se non proprio vecchio, certo rotto e troppo caro, che adesso potrebbe vedersi scippare un mese di Roma, per quel documento, firmato forse - su suggerimento del suo agente - proprio perché aderire alla richiesta del club, avrebbe potuto favorire il successivo rinnovo del suo contratto.

    Un autogol senza pari, cui Dybala (e Bernardeschi e Arthur, sicuri, ma anche Sarri?) proverà a opporre la propria buona fede, dirà cioè che non sapeva ciò che la Juventus avrebbe fatto del suo stipendio posposto, ma difficilmente basterà a dribblare la più crudele delle punizioni. Ronaldo, per citare un altro ex, probabilmente meglio consigliato, quel documento non l’ha firmato e lui non corre rischi. Anzi, può ora sperare di riavere i 19 milioni non ancora incassati.

    Per quanto un mese passi in fretta, ci sarebbero partite e punti importanti. E il vero danno lo subirebbe un soggetto terzo, la Roma, che nella vicenda non ha evidentemente alcuna responsabilità. Si è visto cosa cambi dall’avere o non avere la Joya in campo. Per assurdo, durante la squalifica potrebbe esserci addirittura una partita contro la Juventus, che trarrebbe un vantaggio diretto da una sua colpa. Clamoroso, beffardo e anche ingiusto. Vedremo come finirà, ma di certo anche stavolta è meglio cominciare a pensarci, ché sennò poi fa più male.
    @GianniVisnadi

    Altre Notizie