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  • Chirico: 'Ceferin, l'amico dell'Inter, va di nuovo a San Siro. In attesa di estromettere la Juve dalle coppe'

    Chirico: 'Ceferin, l'amico dell'Inter, va di nuovo a San Siro. In attesa di estromettere la Juve dalle coppe'

    • Marcello Chirico
      Marcello Chirico
    Seconda volta a San Siro, in questa stagione, ospite dell’Inter per una gara di Champions. Solo un caso? La domanda è più che legittima, trattandosi non di uno spettatore qualunque, bensì del presidente UEFA. L’istituzione che la Champions la organizza e la difende con i denti (e le minacce) dai promotori della SuperLega, torneo che attualmente non esiste. Alexander Ceferin stasera è infatti di nuovo al Meazza per assistere al derby europeo tra i 2 club milanesi, dando già l’impressione da che parte stare. Tanto più dopo avere già presenziato lo scorso febbraio, in compagnia del suo vice Gravina, a Inter- Porto.

    Già in quell’occasione in molti si fecero delle domande. Le stesse che, a maggior ragione, ci si ripone pure stavolta: perché Ceferin continua ad andare a vedere le partite dell’Inter? Lo invita sempre e soltanto il presidente Zhang? E perché l’Inter lo invita in continuazione? Invito che stavolta è stato esteso pure al vicesegretario Uefa, Giorgio Marchetti. Poniamo la questione 24h dopo la discutibile polemica innescata da Simone Inzaghi sulla designazione dell’arbitro francese Turpin per questa semifinale di ritorno, ritenuta inappropriata dall’allenatore nerazzurro essendo presenti nella rosa del Milan ben 4 giocatori transalpini.

    Gli interistologi dicono sia stata una replica indiretta alle lamentele di Pioli sull’arbitraggio di Gil Manzano al termine della gara d’andata, uno stratagemma per alzare l’attenzione affinché la partita di ritorno non sia condizionata da errori. Tradotto: puro mani-avantismo.

    A questo punto, però, verrebbe da chiedere ad Inzaghi se ritenga più sconveniente avere in campo un arbitro francese oppure in tribuna a San Siro il presidente della UEFA, un’altra volta ospite della sua società. O questo non lo imbarazza minimamente? Perché vederlo lì, proprio in una semifinale di Champions, potrebbe legittimamente non risultare gradito all’altro club di Milano. Che infatti non lo aveva invitato. Lo fa invece spesso l’Inter, e Ceferin si guarda bene dal declinare l’invito.

    Cosa che non è passata inosservata di sicuro a Torino, anche se dalla Continassa – com’è ormai consuetudine della casa – nessuno ha mosso un muscolo o rimarcato pubblicamente la cosa. Di certo, però, non gli avrà fatto piacere. Perché il presidente Uefa può comunque decidere autonomamente quale partita andare a vedere, e di quale competizione. Settimana scorsa, per esempio, ha assistito a Roma–Bayer Leverkusen di Europa League, sempre in compagnia del presidente federale Gravina e senza partecipare al pranzo Uefa delle 2 società. La coppia finora, però, non è mai stata presente alle gare della Juventus, che partecipa alla medesima competizione. Non erano obbligati a farlo, però la scelta è sempre andata su altri club.

    A conferma, ce ne fosse ancora bisogno, di quanto poco Ceferin consideri la Juventus, con tutto il noto pregresso alle spalle e nonostante alla guida del club non ci sia più il nemico Agnelli. Mentre, al contrario, sembra apprezzare – e parecchio – l’Inter “cinese”, che fu tra le prime ad abiurare alla SuperLega.

    Cosa che Ceferin vorrebbe facesse anche la nuova dirigenza juventina, ma finora non è avvenuto. Da qui la crescita dell’astio, che potrebbe portare alla squalifica della Juve dalle Coppe per la prossima stagione. Alla Continassa ne sono consapevoli, ma (per ora) non cedono ai ricatti. In attesa di sapere come si esprimerà a breve la Corte di Giustizia Europea sulla SuperLega e se la UEFA potrà continuare ad avere una posizione dominante sul mercato continentale del pallone . Fino ad allora lasceranno che siano altri a baciare l’anello al sovrano.

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