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  • Chirico: 'Il Napoli dà lezioni, ma come ha trattato la Juve in passato? Anche la Procura ha aiutato per la grande festa'

    Chirico: 'Il Napoli dà lezioni, ma come ha trattato la Juve in passato? Anche la Procura ha aiutato per la grande festa'

    • Marcello Chirico
    Riconoscere i meriti dell’avversario quando vince è il principio decubertiano alla base di ogni sport, quindi anche nel calcio (e dovrebbe esserlo sempre, non ogni tanto o solo qualche volta). Lo diventa ancora di più quando una squadra, in questo caso il Napoli, si aggiudica uno scudetto dando dai 16 ai 22 punti di distacco in classifica a tutti gli altri. Significa che il campionato è stato un monologo, sancito dai circa 70 gol segnati (che la squadra di Spalletti sicuramente supererà da qui a giugno) e i soli 23 subiti fin qui. Miglior attacca del torneo e miglior difesa. Il tutto ottenuto esprimendo spesso un gioco altamente spettacolare. Togliersi il cappello e dire “bravi” è quindi atto dovuto, a riconoscimento di una superiorità schiacciante.  

    Non capita sempre. E qualcuno, nell’orgia di complimenti di queste ore, lo ha fatto notare, utilizzando l’ironia. Che però magari qualcuno non ha voluto cogliere, o non ha gradito (il becerume del tifo, così come tanti avventori di pozzi di professione) ritenendo che i complimenti siano dovuti a priori. Infatti così dovrebbe essere, peccato non sia l’abitudine. E la Juventus si è permessa, col sorriso, di farlo notare nel giorno della strameritata conquista del tricolore da parte del Napoli, dopo ben 33 anni. Lo ha fatto utilizzando i social, diventata ormai l’agorà digitale del terzo millennio.  

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