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  • Chirico: ‘Juve spiazzata da Morata come era successo con Ronaldo. Mancano strategie e idee'

    Chirico: ‘Juve spiazzata da Morata come era successo con Ronaldo. Mancano strategie e idee'

    • Marcello Chirico
      Marcello Chirico
    Non abbiamo ancora finito col tormentone del rinnovo di Dybala, ed ecco - in contemporanea coi botti di Capodanno e l’apertura del mercato invernale - scoppiare il caso Morata. Resta o va? Alvaro ha capito di non rientrare più nei piani della Juventus e che non verrà riscattato a giugno, e allora vorrebbe salire al volo sul treno del Barcellona, interessato a prenderselo subito. Ha talmente voglia di trasferirsi in Catalogna che ha già trovato l’accordo col Barca, e la moglie informato parenti ed amici del ritorno in Spagna. 

    La notizia ha colto di sorpresa un po’ tutti, compresi gli inquilini della Continassa, trovatisi a rivivere una situazione simile a quella di quest’estate con Ronaldo. Così come allora alla Juventus non hanno pronto un sostituto nemmeno stavolta. Perché non si aspettavano un tentativo di fuga del giocatore già a gennaio, e soprattutto perché le casse del club languono e non ci sono le risorse per investire su di un nuovo attaccante. Che servirebbe come il pane, ma al momento la Juve può permettersi di prenderlo solo in prestito, e senza obbligo di riscatto. 

    Però diciamolo: alla Juventus non ci si può ridurre così, costantemente in balìa degli umori dei propri giocatori, e sempre privi di un piano di riserva nelle situazioni di emergenza. Mancano i soldi, spesso sprecati nell’ultimo biennio, ma soprattutto manca una strategia, un piano di lavoro. Mancano idee. È come se, all’improvviso, tutto si sia inaridito, come nel castello della bella addormentata. Infatti Madama dorme, ma più che un sonno il suo sembra un coma profondo. Un’assenza organizzativa che dura da mesi e genera confusione, la quale, inevitabilmente, si riflette poi sulle prestazioni della squadra in campo.

    Adesso con Morata che si fa? Senza un’alternativa a disposizione, non parte. Lo hanno già comunicato al diretto interessato Allegri e i dirigenti in un’incontro a quattr’occhi in sede, ma il giocatore su quel treno per la Catalogna ci vorrebbe salire lo stesso, ed anche il prima possibile. Costringerlo a restare, seppur controvoglia, è la classica soluzione tampone, non sapendo come rimpiazzarlo. 

    Tranquillizzare il ragazzo sul suo futuro, dicendogli che è ancora tutto da scrivere perché la società lo stima, sa tanto di bugia alla Pinocchio detta per tenerlo buono. Tra l’altro in ritardo, considerando che il giocatore ha ormai capito tutto, altrimenti non avrebbe intavolato una trattativa col Barcellona, dopo aver  ricevuto garanzie pure dal tecnico Xavi. Tutto questo (e qui sta il grave) a totale insaputa della società, rimasta di nuovo spiazzata. Come ad agosto con Ronaldo. 

    Poi si può anche andare di estintore e dire che lo spagnolo non parte, che a gennaio non arriva nessun’altro attaccante perché quello “designato” è  Scamacca e lo si cercherà di bloccare fin da subito in vista di giugno (domanda: con quali soldi? quelli del Monopoli?) ma intanto il problema Morata te lo ritrovi in casa e fino al 4 febbraio – giorno della chiusura della finestra invernale di mercato – resterà aperto.

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