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  • Chirico: 'Le acrobazie di Rocchi sul caso Berardi. Stessi falli dell'Inter, perché alla Juve il doppio dei gialli?'

    Chirico: 'Le acrobazie di Rocchi sul caso Berardi. Stessi falli dell'Inter, perché alla Juve il doppio dei gialli?'

    • Marcello Chirico
      Marcello Chirico
    Uno ogni 6.  I giocatori del Sassuolo hanno ricevuto finora un cartellino ogni sei falli commessi. E sempre giallo. La distribuzione delle ammonizioni in Serie A potrebbe essere una chiave per capire come mai nella gara dello scorso 23 settembre Mimmo Berardi non è stato espulso per quell’entrata a tutta suola sullo stinco di Bremer. Episodio di cui si è discusso ancora col designatore arbitrale nell’ultima trasmissione “Open Var” su DAZN, otto giorni dopo il fattaccio. Per non aumentare le polemiche a caldo, ci hanno spiegato. Ma se ascolti le spiegazioni di Rocchi ti arrabbi come una settimana prima, se non di più.

    Per lui non c’erano dubbi: quel fallo era da rosso, “perché noi arbitri dobbiamo anche valutare il pericolo che un giocatore crea”. Peccato però che poi, con un contorsionismo dialettico da far invidia al conte Mascetti di “Amici miei”, è riuscito a trovare il modo per giustificare la scelta fatta in campo dall’arbitro e nel check dai varisti. “Era una situazione molto particolare e, a livello procedurale, è stato fatto un ottimo percorso. Sotto pressione però non è facile decidere, e per questo anch’io non sono stato d’impatto, perché ho capito la difficoltà che hanno avuto a valutare l’episodio”.

    Tradotto: hanno preso una cantonata, ma con la pressione addosso (che esiste dai tempi di Lo Bello, ndr) può capitare. Quindi, arbitro e varisti assolti. Nonostante – lo ha detto Rocchi – dovrebbero sempre considerare il livello di rischio di un’entrata fallosa, com’è stata appunto quella di Berardi. Lo hanno considerato? “Brutta, ma striscia” è stata catalogata al var. Ovvero, pericolosa ma senza affondare il colpo col piede. Questa seconda parte gli è bastata per scagionare l’attaccante calabrese e non far espeller Berardi, com’era invece giusto che fosse.

    Già, ma poi, col Sassuolo in 10, avresti avvantaggiato la Juve e questo – per degli arbitri – è sempre sconveniente, se vogliono evitare il tritacarne mediatico del giorno dopo. Per loro vige imperitura la massima dell’ex presidente federale Carraro: “Non si favorisca la Juve, per carità!”. E allora, vai di giallo! Un cartellino utilizzato, tra l’altro, con una frequenza pressoché compulsiva dai direttori di gara in queste prime 7 giornate di campionato proprio nei confronti dei giocatori juventini: ben 19 volte, al netto di 80 falli commessi. Alla media di un cartellino ogni 4 interventi fallosi. Rabiot da solo ne ha già collezionati 5 ed è già entrato in diffida. Statisticamente, la Juventus è la più sanzionata in Serie A, dopo il Genoa.

    Il paradosso è che ci sono squadre che di falli ne commettono ben di più ma vengono punite molto meno. Vedi l’Atalanta, in testa a questa speciale classifica, con 92 falli commessi a fronte di appena 9 cartellini. Meno della metà rispetto alla Juventus. I giocatori dell’Inter di falli ne hanno fatti 78, due in meno degli juventini, ma i gialli totali sono stati finora solo 8. Il cartellino è scattato ogni 8,67 falli. E gente come Lautaro e Barella non ci va di certo leggera con le entrate. A quelli della Juve gliene basta fare la metà per finire sul referto arbitrale.

    Inutile quindi stupirsi se non hanno espulso Berardi, perché funziona così: le statistiche sono indicative di un trend quanto meno poco chiaro. Facciamo però a meno di farcelo commentare da Rocchi, altrimenti ce lo spiega col tarapìa tapioco del Mascetti.

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