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  • Club Del Piero:| Fedelissimi da Totti a Giggs

    Club Del Piero:| Fedelissimi da Totti a Giggs

    Da Totti a Giggs, un vanto (e una croce) per pochi. Persino Rooney sul punto di cedere: vuole lasciare il Manchester.
    L'esclusivo club di Del Piero, quant'è difficile restare fedeli.
    Sarà il vivere normale che alla fine lo rende speciale. Per dire: il giorno dopo aver fabbricato il gol juventino numero 178 in serie A pareggiando il record di Giampiero Boniperti, cioè un monumento, Alex Del Piero s'è presentato a Vinovo per l'allenamento come un giorno qualsiasi. Una mini amichevole, insieme a chi come lui aveva giocato spiccioli di gara, contro i ragazzi della Primavera. Resta ovviamente il suo mestiere, e molto ben pagato, ma ci sono famosi colleghi parimenti retribuiti che in giro per l'Italia e il mondo si sono presentati intorpiditi dalla notte in discoteca, rintronati dallo sballo alcolico, o addormentati negli spogliatoi. Difetti ne ha anche Del Piero, e pure lui fece le sue bravate, confessate nell'autobiografia, ma senza mai esagerare. O, semplicemente, ha sempre cercato di tenere i casini fuori dal prato, come ha sempre difeso la privacy, sua e della famiglia. C'è la Juve, poi il resto del mondo: senza mischiarli.

    Dev'essere per questo che la sua bandiera è ancora issata a casa Juve. «Io credo che non esista il concetto di bandiera, di simbolo di una società, di una squadra, di una tifoseria - spiegò Del Piero qualche tempo fa - se poi non lo riempi ogni giorno di contenuti, sul campo e fuori dal campo». Lui ci ha messo gol sul prato e il più delle volte parole misurate fuori. Poche sparate, anche quando si sentiva calpestato dagli allenatori, giustamente o meno. Anche nei momenti in cui quel vessillo pareva sul punto di essere ripiegato e messo in un cassetto. O venduto alla concorrenza. Ai tempi dell'ultimo rinnovo, il dibattito era sull'ammainare una bandiera più che rinunciare a un grande giocatore: «E ogni tanto ci si dimentica la seconda cosa, che è fondamentale perché la prima continui a vivere». Come ora. Dura comunque, passare una vita, e vincendo, con una sola divisa addosso, se di fedelissimi ne sono rimasti pochi in giro per l'Europa: Totti (Roma), Gerrard (Liverpool) e Giggs (Manchester United). Rischia di restare fuori dal club pure uno come Wayne Rooney, che per un bisticcio con Ferguson a gennaio potrebbe andarsene.

    Più che dal talento, i superstiti paiono legati dalla passione, o forse ne hanno avuti in pari quantità: «Giocherò fino a quando mi divertirò», ha detto Giggs. Va dove ti porta il cuore. Giocate e sensazioni, mica solo gol e presenze, come ricordava ieri il Trap alla trasmissione «La politica nel Pallone-Gr Parlamento»: «Del Piero è uno di quei giocatori che rimarrà negli annali come Piola o Boniperti, e non solo negli almanacchi, perché si è contraddistinto per i suoi modi dentro e fuori dal campo». L'unica festa, Alex l'ha fatta sul sito alessandrodelpiero.com, mettendo una clip dedicata al record, e chiusa da una frase di Boniperti: «Mi ricordo quando andai a vederlo - ricorda il presidente onorario della Juve - e ho subito intravisto che aveva la stoffa del campione. Però sono anche stato fortunato nella scelta. Ci sentiamo ancora spesso e sono molto contento per lui. Finché è Alex a eguagliarmi, sono felice...». Sulle note di Edoardo Bennato, «Quando sarai grande». Oggi, anche se lui pensa già a domani.
     


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