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  • CM incontra i Punkreas: 'Basta col calcio dei debiti!'

    CM incontra i Punkreas: 'Basta col calcio dei debiti!'

    • Germano D'Ambrosio

    I Punkreas sono una delle punk band più longeve del panorama italiano. I loro brani, sempre adrenalinici e dissacranti, sono gettonatissimi tra i più giovani, e apprezzati molto anche da buona parte del mondo ultrà. In attesa di presentarsi a breve al grande pubblico con un nuovo lavoro discografico (i Punkreas hanno già otto album all'attivo), Calciomercato.com ha incontrato in esclusiva il loro bassista Paletta per una chiacchierata a 360° su una delle principali passioni del gruppo: il calcio.
     

    Molti ultrà italiani ascoltano i Punkreas, e apprezzano in generale il vostro stile musicale. È una categoria che sentite vicina, quella dei tifosi organizzati?

    "In realtà non siamo mai stati vicini direttamente a nessuna tifoseria, pur sapendo di avere molti estimatori nelle varie curve d'Italia, naturalmente quelle schierate a sinistra".

    Non è difficile dunque intuire la vostra posizione a proposito della Tessera del tifoso...
    "La recente sentenza del Consiglio di Stato, che ne ha dichiarato l'illegittimità in quanto può rappresentare una pratica commeciale scorretta, parla chiaro. Siamo sempre stati d'accordo con chi pensa che questo strumento sia un modo per schedare illegittimamente persone che intendono andare a vedere una partita di calcio, e soprattutto l'ennesimo tentativo di cercare di far soldi con iniziative commerciali che non hanno nulla a che vedere con il mondo del calcio".

    Quest'anno vi siete esibiti anche ai Mondiali Antirazzisti, un appuntamento cult per gli ultrà a livello internazionale...

    "E' stata una bellissima esperienza. Quest'anno si è svolto a Bosco Albergati, nei pressi di Modena, in un'immensa area verde con diversi campetti per calcio a cinque che vedevano affrontarsi squadre di diverse etnie: cingalesi, marocchini, italiani, indiani, francesi... A margine del torneo si è svolto il nostro concerto, che ha unito idealmente tutti questi popoli trasformando l'incontro in una grande festa, con tanto di fumogeni sapientemente maneggiati dagli ultrà del Marsiglia. Un'esperienza unica, che meriterebbe di essere vissuta da tutti e non solo dagli amanti di questo sport".

    Per quali squadre tifano i Punkreas?

    "Io e il chitarrista Noise siamo juventini sfegatati. Per quanto mi riguarda, la passione per i bianconeri me l'ha trasmessa mio padre, che mi portò nei primi anni Ottanta a vedere Juventus-Flamengo, una gara del Mundialito per club (il 2 luglio 1983, finì 2-1 per i bianconeri con gol di Platini e Boniek, ndr). Flaco, l'altro chitarrista, simpatizza per il Milan. Il Cippa, la voce, a cui sto insegnando in questi giorni la differenza tra fuorigioco attivo e passivo, avendo la madre bergamasca è stato adottato dai tifosi atalantini, che ad ogni concerto che facciamo in zona salgono sul palco ad infilargli la maglia del beniamino del momento. La prima fu quella di Glenn Stromberg, e questo dovrebbe farti capire da quanto tempo siamo in giro... Rimane fuori solo il batterista Gagno: lui è un anti-calcio".

    Da juventino ti chiedo allora di darmi un giudizio sul campionato di quest'anno. Mi sembra ci sia di che essere soddisfatti...

    "Vocabolario delle frasi fatte: bisogna stare coi piedi per terra, i conti si fanno alla fine, il campionato è ancora lungo, non abbiamo ancora vinto niente, arriviamo da due settimi posti e, per finire, non dire gatto finchè non ce l'hai nel sacco. Comunque Antonio Conte dimostra di avere grande acume tattico... ho sempre sognato di dirlo (ride, ndr)".

    La vostra musica ha valicato spesso i confini nazionali: vi capita qualche volta di seguire anche il calcio estero?
    "Siamo affascinati dal St. Pauli di Amburgo per le loro inclinazioni antifasciste e anticonformiste, cosa abbastanza inusuale rispetto alle altre compagini teutoniche. Io simpatizzo anche per il West Ham, che è la squadra del cuore del mio bassista preferito, Steve Harris degli Iron Maiden".

    La passione di molti appassionati di calcio si sta raffreddando. Quale potrebbe essere, secondo te, il primo passo per restituire a questo sport la credibilità e la genuinità perdute?

    "Stiamo vivendo il calcio dei diritti televisivi, della corsa agli acquisti a tutti i costi, dei debiti. Forse abbassando il tetto degli stranieri e ritornando a coltivare i vivai, ispirandoci al modello dell'Arsenal, tutto sarebbe diverso. Tenendo conto che squadre come Barcellona e Manchester United hanno milioni di euro di debiti, il gioco non è più fatto alla pari. Se la Ternana facesse 450 milioni di debiti, penso che potrebbe avere ottime possibilità di vincere Champions, scudetto e coppa Italia…".


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