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  • Con Montella nasce il Milan del falso 9

    Con Montella nasce il Milan del falso 9

    • Alessandro Di Gioia
    Vincenzo Montella si è presentato al raduno del Milan con le idee ben chiare: le stesse idee che il nuovo tecnico rossonero sta cercando di instillare nella mente e nel cuore dei propri giocatori, anche di quelli che palesemente non rientrano più nei piani tecnici dell'Aereoplanino. Il concetto principale è certamente questo: il Milan deve tornare a giocare a calcio. Non importano, almeno all'inizio, i risultati, non importa il volere dei giocatori, non importa più di tanto nemmeno la figura del tecnico. I tifosi vogliono una squadra che torni a condurre un gioco propositivo, che faccia tornare la voglia di andare allo stadio, che provi a giocarsela con chiunque utilizzando i propri mezzi, senza ricorrere a barricate, come avveniva con Inzaghi, o alla mera distruzione del gioco altrui, come avveniva con Mihajlovic.

    BACCA NON SERVE PIU' - Per provare a proporre il proprio progetto di calcio, Montella ha dovuto e dovrà prendere anche alcuni decisioni scomode: ad esempio l'avallo della cessione di Bacca, per una questione economica ma anche per un discorso tattico. Non è infatti un mistero che l'allenatore napoletano voglia un attacco mobile e fantasioso palla al piede, che non conceda punti di riferimento agli avversari: ciò che era avvenuto sotto la sua egida anche a Catania prima e a Firenze poi, con la destituzione di Mario Gomez. Dalle dichiarazioni del tecnico emerge la volontà di puntare su altri giocatori d'attacco: la dimostrazione si è avuta già contro il Bordeaux, dove Montella ha lanciato Suso, Niang e Menez, tre attaccanti di movimento e fantasia. Tre "finti nove", bravi a scambiarsi di posizione. Solo panchina per Luiz Adriano, un altro sull'altare dei sacrificabili del mercato.

    NIANG E LAPADULA SUGLI SCUDI - Soprattutto il francese classe '94 ha stupito l'Aereoplanino, per la propria tecnica e capacità di abnegazione: non è una vera e propria prima punta, anche se ne ha il fisico, e potrebbe facilmente diventare il centravanti titolare del club rossonero. Ma occhio anche a Gianluca Lapadula, che nella tournée americana farà il proprio esordio con il Diavolo: l'ex Pescara per caratteristiche è perfetto per il gioco di Montella, capace di giocare sia come riferimento centrale, ma anche di svariare su tutto il fronte offensivo, come ha confermato nelle dichiarazioni alla stampa anche l'allenatore rossonero.

    SCELTA CONTROCORRENTE - Incredibile, strano a dirsi e a vedersi dato la volontà sempre manifesta di "attaccare!" da parte del presidente Berlusconi, ma la rinascita del Milan potrebbe ripartire proprio da una squadra priva del centravanti classico, con i crisimi del numero 9. Pazzesco anche in seguito al ritorno di moda dell'attaccante pesante, con l'esplosione nel ruolo di giocatori come Pellè ed Eder nell'ultimo Europeo. Ma il Milan è sempre stato in grado di andare controcorrente, nel mondo del pallone: Montella si augura che la scelta possa essere quella giusta, i tifosi lo sperano con tutto il cuore.

    @AleDigio89

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