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  • Conte e l'Inter separati in casa: avanti insieme solo fino a fine stagione. Forse...

    Conte e l'Inter separati in casa: avanti insieme solo fino a fine stagione. Forse...

    • Pasquale Guarro
    Non è bastato il gran lavoro di diplomazia, a Milano si respira chiarissima una cosa: Antonio Conte non è più il condottiero dell’Inter. Il rapporto si è rotto, l’ambiente è saturo, in chimica si parlerebbe di ottetto raggiunto. La sensazione è dominante, la serenità abita da un’altra parte, sicuramente non tra viale della Liberazione e Appiano Gentile, dove invece si respira aria pesante. Conte non ne parla esplicitamente, di fronte alle telecamere ha sempre promosso il progetto, ma le rimostranze del pubblico sui social sono lampanti e lasceranno il segno anche dentro di lui. E non si commetta l’errore di sottovalutare questa frangia di sostenitori, perché in tempo di Covid valgono tanto quanto una tribuna piena allo stadio. Anzi, probabilmente Conte è ancora al suo posto proprio perché San Siro non può ospitare pubblico. Lippi e Mazzarri ne sanno qualcosa.

    IL PASSATO CHE RITORNA - Ecco perché neanche lo scudetto potrebbe essere garanzia di continuità. Troppi scontri, in passato sono volate parole pesanti e le cicatrici faticano a rimarginare. Il presente non va meglio, tra sorrisi di circostanza e il terrore di nuovi attacchi. All’Inter sta accadendo quello che a suo tempo era accaduto anche alla Juve: c’è chi non tollera più gli assilli di Conte.

    INSIEME FINO A GIUGNO - Percezioni che al tecnico salentino arrivano intatte, tanto che a domanda diretta: “Siete tutti sulla stessa barca?”, ha risposto “Speriamo”. Ecco perché a fine anno anche lui avrà molto da riflettere. Scudetto o meno, ci sono scogli mai superati, attriti che non sembrano destinati a risolversi. Sul piatto ballano tanti milioni di euro, ma è altrettanto vero che in viale della Liberazione si parla di tutto tranne che del rinnovo di Antonio Conte, in scadenza nel giugno del 2022. Si proseguirà insieme fino a giugno, tragedie sportive permettendo. Poi, insieme, Conte e la società, si prenderanno una pausa di riflessione. Da separati in casa non si può più andare avanti. 
     

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