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  • Conte: 'Inter-Juve, prenderei a calci nel c..o i giornalisti che fomentano odio. Aprire un ciclo qui...'

    Conte: 'Inter-Juve, prenderei a calci nel c..o i giornalisti che fomentano odio. Aprire un ciclo qui...'

    • Pasquale Guarro, inviato ad Appiano

    Alla vigilia della sfida di campionato contro la Lazio, Antonio Conte risponde alle domande dei giornalisti presenti in conferenza stampa.

    Che partita si aspetta?
    “Uno degli ostacoli più complicati da inizio stagione. Considero Inzaghi un bravissimo allenatore, anche sottovalutato. La Lazio ha mantenuto in squadra i pezzi forti, a testimonianza del loro gran progetto. Ci vorrà la spinta di tutti”.

    Siamo ancora di fronte al problema razzismo, conferma quanto ha detto la volta scorsa?
    "Io ho trovato articoli di giornalisti che presentano la sfida contro la Juve spiegando che io sarà ricoperto di insulti. Anche chi scrive deve capire cosa suscita, chi incita un sentimento di odio o rancore deve capirlo. Fossi un direttore di giornale li caccerei via tutti a calci in culo. I giornalisti sono i primi. Chi scrive e comunica ha una responsabilità in più. Perché si scrivono certe cose? Perché si ha più presa? Allora si fa a gara a chi la scrive più grossa?”


    Può allargare di più la base dei titolari?
    “I ragazzi lavorano per questo, quando partecipi a un campionato come questo non puoi andare a marce basse e poi c'è anche la Champions che porta via tanta energia. Io potrò allargare la base dei titolari quando avrò le opportune garanzie, devo correre dei rischi calcolati”.

    Sanchez in cosa è dietro?
    “Quando mi renderò conto che può dare quello che chiedo lo inserirò. Devo fare gli interessi dell'Inter, non devo accontentare nessuno”.

    Chi ti ricorda Lukaku tra gli attaccanti che hai allenato e quanto merito ha per i gol che hanno realizzato i centrocampisti?
    “Abbiamo parlato di lui in lungo e in largo, inutile ripetersi. Per i gol dei centrocampisti sono contento, più frecce abbiamo a disposizione nel nostro arco e meglio è. Anche in passato nelle mie squadre i centrocampisti hanno avuto un ruolo importante”. 

    La Juve a stretto giro di posta può distrarre?
    “Noi dobbiamo giocare partita dopo partita, dobbiamo concentrarci sull'oggi che è certo. La partita contro la Lazio sarà difficile, negli ultimi anni hanno sempre recitato un ruolo da protagonisti, a testimonianza del buon lavoro di Lotito, Tare e Inzaghi. Se entriamo in campo con la testa agli elogi del derby significa che non abbiamo capito niente di quello che ci aspetta. Dobbiamo resettare tutto. Cadremo? E li dovremo essere bravi a rialzarci. Dopo quattro giornate si parla troppo e ho l'esperienza giusta per sapere che tutto questo viene fatto ad arte per poi darci qualche batosta. Il Napoli è squadra molto molto forte e non laconiderate, mentre la Juventus è molto, molto, molto, molto forte”. 

    Chi avrebbe votato come miglior giocatore ai premi Fifa?
    “Uno tra Messi e Ronaldo, chi scegli non sbagli. Sistematicamente, ogni anno, fanno 50 gol. Sono due fantastici fuoriclasse, dobbiamo essergli grati per quello che rappresentano per il calcio”. 

    I prossimi 10-11 giorni saranno giorni difficili, c'è qualche calciatore da cui si aspetta di più?
    “Non sono d'accordo sulla difficoltà dei prossimi giorni, ogni giorno ha le sue difficoltà, quotidianamente le difficoltà di affacceranno a noi e non dovremo scoraggiarci. Tutto si supera con la serietà del lavoro”.

    Barella somiglia  al Conte calciatore?
    “Ha ampi margini di crescita, è un generoso come ero io, sprizza energia da tutti i pori. Dobbiamo essere bravi a incanalare questa energia nella direzione che vogliamo, senza sprecarla. Ha alte potenzialità e se è messo a disposizione. Ci sono tutti gli ingredienti affinché Barella diventi una colonna dell'Inter nei prossimi dieci anni”.

    Godin ha detto che somiglia a Simeone, ci si ritrova?
    “Anche da calciatore ci somigliavamo, un generoso, un box to box. Adesso sta facendo un gran lavoro da tanti anni all'Atletico, io sono più girovago.Stiamo parlando di un grandissimo tecnico”. 

    Si vede all'Inter per tanti anni?
    “Quando inizi un nuovo progetto speri sempre che sia duraturo, perché significa che le tue idee vengono assimilate. È una cosa che mi auspico accada perché il massimo che ho trascorso in un club sono stati tre anni, significherebbe aprire un ciclo. Ricominciare ogni volta non è semplice, perché devi trovare persone che devono supportare la tua idea e di questo mio inizio all'Inter devo ringraziare Oriali. Un grazie enorme perché so cosa ta facendo lui e cosa sta facendo anche Zanetti”.

    Ci spiegava dell'importanza dei difensori nell'impostazione del gioco, a che percentuale di crescita del processo siete? Skriniar a volte è un po' in difficoltà
    “Skriniar è un calciatore di grande personalità. Il calcio moderno è un calcio totale che prevede la partecipazione di dieci uomini. È finita l'epoca in cui i difensori dovevano solo essere attenti in area di rigore, di sicuro quello è importante, anzi, quello si sta perdendo e non bisogna farlo. Il calcio odierno è un calcio totale“. 


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