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  • Conte, per il futuro si guarda all'Italia. E il Tottenham pensa al sostituto

    Conte, per il futuro si guarda all'Italia. E il Tottenham pensa al sostituto

    • Redazione CM
    Tra Antonio Conte e il Tottenham adesso è finita davvero. Tra il tecnico salentino e il club inglese è arrivata la rottura dopo settimane di tensione, confermata dal comunicato ufficiale diffuso dal club. E adesso, iniziano gli interrogativi. Chi prenderà il suo posto agli Spurs? E soprattutto, quale sarà il futuro di Antonio?

    CASA SPURS - Il Tottenham inizia adesso a ragionare sul futuro. Intanto, la prima decisione è stata presa e sarà interna: a dirigere la squadra fino al termine della stagione sarà il vice di Conte, Cristian Stellini, affiancato da Ryan Mason. Il club, però, ha da giorni iniziato a valutare diverse situazioni. Di sicuro quella relativa al grande ex Mauricio Pochettino, il preferito dai tifosi londinesi. Poi, sfumato Tuchel (finito al Bayern Monaco), un’altra opzione potrebbe portare a Julian Nagelsmann, al momento disoccupato. Restano sullo sfondo Roberto De Zerbi, che sta volando con il suo Brighton, e Luciano Spalletti, cercato dagli Spurs ma blindato a parole dal presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis. 

    IL FUTURO DI CONTE - L'idea dell'allenatore italiano è chiara, e non l'ha nascosta neanche a mezzo stampa. Antonio vuole tornare in Italia per stare vicino alla famiglia. Magari fra Milano e Torino, e non è un caso che le tre preferenze che Conte ha in testa siano le tre big del nord: Inter, Juve e Milan.

    IDEE - Il ritorno all'Inter potrebbe concretizzarsi per il rapporto con Marotta, ma il tecnico pretenderebbe da Zhang garanzie diverse dal passato. Alla Juve, direbbe sì a prescindere da cifre e progetto, per un ritorno in grande stile. Il Milan è la pista più complicata, ma non a caso Conte ha parlato bene del club in occasione del confronto in Champions: i rossoneri hanno però una progettualità molto simile a quella che sta abbandonando agli Spurs. Conte ragionerà nelle prossime settimane. E non sarà il solo.

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