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  • Brescia-Calori:| Fumata grigia

    Brescia-Calori:| Fumata grigia

    • F.P.

    Gino Corioni e Alessandro Calori si tengono a distanza nella festa di fine stagione che Gsport, la concessionaria di marketing e di pubblicità del Brescia, ha ben organizzato al Fenaroli Palace di Rezzato. Tra burratine e mozzarelle; tra bicchierini di pinzimonio e frutta assortita tagliata a dadoni; tra ostriche e champagne, presidente e allenatore si incrociano poche volte nel corso della serata. Giusto per qualche foto e un paio di battute. Durante le premiazioni nessun accenno alla situazione. Del resto quel che avevano da dirsi, se lo sono detti in mattinata, alla Saniplast, alla presenza del direttore sportivo Andrea Iaconi, a Rezzato assente al pari del vice presidente Luca Saleri.

    È un film già visto in casa biancazzurra, presidente e allenatore separati in casa, che poi magari continuano dopo un lungo tira e molla salvo dividersi, per decisione unilaterale del proprietario, dopo poche giornate. Calori, nei saloni ampi e pieni di bella gente, riceve complimenti a pioggia, una frase finale come comun denominatore: 'Speriamo che resti'. E il diretto interessato cosa dice? 'Ho parlato con Corioni e Iaconi - conferma Calori -, mi hanno esposto i programmi della società. Ora sta a me valutarli'. Inutile chiedere se si tratta di programmi al rialzo o al ribasso, certo è che la telenovela non deve andare per le lunghe. Calori, oltre ai complimenti, riceve qualche consiglio: 'Occhio, che se non si è certi di nulla, è meglio separarsi adesso - le parole a Calori di uno che la sa lunga -. Altrimenti, caro Calori, lei fa la fine di Cosmi o del secondo Cavasin'.

    Confermati tra mille dubbi in estate, esonerati a campionato e autunno appena iniziati. Corioni di dubbi non ne avrebbe: 'Calori non è confermato, è confermatissimo. Ha un contratto in tasca, i programmi li sa, deve solo decidere lui. Certo - e il presidente usa l'ironia -, magari ha sotto il Real Madrid, che però mi sa andrà avanti con Mou. Ah, ma forse è libera la panchina del Barcellona. Che ne dite di Calori al Barcellona e Guardiola al Brescia? È libero, no? E il Pep, a noi, vuole bene sul serio'. Calori confermato, ma se Calori andasse davvero da un'altra parte? 'Non lo so, per me rimane qui. La squadra ha fatto un campionato da 8 - e il presidente dà i voti -. Fosse arrivata ai play-off sarebbe stato un miracolone, ma nelle ultime partite abbiamo viaggiato alla media di un punto: troppo poco. Comunque, dovevamo salvarci e ci siamo salvati'.

    Adesso conta chiarirsi le idee. Su Iaconi le idee del presidente sono molto più che chiare: 'Il nostro direttore sportivo non è un problema, non lo è mai stato - dice Corioni -. Resta e il deferimento non cambia nulla, anche perchè non ci credo proprio'. Attestato di stima non indifferente, così come quello per Beppe Scienza, lo Stramaccioni di Corioni, allenatore giovane, dal gioco brillante e che, per un certo periodo, produceva pure punti con una squadra di baby. La domanda è secca: presidente lo riprenderebbe? Corioni fa il suo solito sorriso furbo, dice 'ecco le solite mine vaganti', rivolto ai giornalisti, poi la mina la lancia lui: 'Riprendere Scienza? Non sarebbe poi così scandaloso'. Il presidente ammicca, se ne va, al bar ordina un bicchiere di un intruglio verde (in onore al presidente della Provincia Molgora?), pieno di ghiaccio tritato: 'Roba giovane, io bevo giovane - e Corioni si concede l'ultima battuta -. Ma anche se sono giovane e forzatamente inamovibile, perché i presidenti sono gli unici inamoviboli, mi piacerebbe arrivasse qualcuno che mi rimuovesse. Anche domani'.

    (Bresciaoggi)

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