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  • 'Corona di fiori buttata nel Tevere contro Lotito', ecco cosa rischia la Lazio

    'Corona di fiori buttata nel Tevere contro Lotito', ecco cosa rischia la Lazio

    Il caso Anna Frank scuote il mondo del calcio italiano. La Repubblica in edicola oggi ha intervistato sotto anonimato un uomo di 30 anni, che era tra i ragazzi della Comunità ebraica che hanno lanciato nel fiume Tevere la corona di fiori portata in sinagoga dal presidente della Lazio, Lotito. "Dopo aver sentito le sue parole sulla 'sceneggiata', il muro della nostra sinagoga che ospita la lapide dei deportati andava ripulito dalla corona. Il Tevere era la soluzione più facile, e qualcuno doveva provvedere. Quel muro è sacro e non può essere vilipeso. Non si è trattato di un gesto contro la Lazio, ma contro il suo presidente. Chi ha una responsabilità e parla spesso di valori, non doveva venire qui da noi a fare una sceneggiata a uso e consumo delle telecamere. Nella tifoseria laziale esiste anche una parte sana, tra di noi c'è chi tifa biancoceleste, e abbiamo apprezzato il sostegno che ci è arrivato da quella parte sana. Per chi di noi invece tifa Lazio, la delusione è stata ancora più forte. Ad accogliere Lotito al Tempio maggiore non c'era alcun rappresentante della Comunità ebraica, giusto così. Le sue parole e quell'audio lo confermano. Noi eravamo già scossi per aver visto la strumentalizzazione di un simbolo importante come Anna Frank. Dopo quanto è accaduto nelle ore successive alla visita, ci siamo sentiti ulteriormente presi in giro. Una reazione da parte nostra era inevitabile e quella corona, con tanto di strafalcione 'Hai fratelli ebrei' era veramente sbagliata su quel muro". 

    COSA RISCHIA - Intanto Lotito è sotto inchiesta. L'indagine del procuratore federale Giuseppe Pecoraro, che inizialmente sembrava concentrata unicamente sull'affissione in curva Sud degli adesivi di stampo antisemita, ieri si è allargata finendo per coinvolgere direttamente il presidente della Lazio. Per la procedura (potenzialmente elusiva di un provvedimento del giudice sportivo) con cui il club biancoceleste ha consentito agli abbonati di un settore chiuso per squalifica di acquistare un altro titolo di accesso per la medesima manifestazione, ma anche al tono e ai contenuti dell'audio di Lotito pubblicato ieri da 'Il Messaggero'. Parole grevi e offensive, in cui Pecoraro potrebbe ravvisare anche gli estremi del "comportamento discriminatorio". Se così fosse, secondo il Codice di giustizia sportiva, la possibile sanzione sarebbe "l'inibizione o la squalifica non inferiore a 4 mesi" più una multa. Inoltre, come scrive la Gazzetta dello Sport, la Lazio rischia seriamente di giocare uno o più turni a porte chiuse. Sul fronte penale, restano 16 gli identificati dalla Questura, tra cui un gruppetto di Irriducibili e due minori. Rischiano una denuncia per istigazione all'odio razziale e un Daspo di 5 anni, 8 se hanno precedenti specifici. 
     

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