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  • Coverciano, 60 anni di storia: tra segreti e intrighi, è la 'Casa del Calcio'

    Coverciano, 60 anni di storia: tra segreti e intrighi, è la 'Casa del Calcio'

    • Giacomo Brunetti
    Di tempo ne è trascorso da quando, a metà del secolo scorso, la FIGC acquistò un terreno a est di Firenze. Su intuizione del Marchese Luigi Ridolfi - già fondatore della Fiorentina e al quale il Centro Tecnico Federale è stato intitolato postumo - sorse quello che è pubblicamente conosciuto come "Coverciano", dal nome della zona in cui sorge. La casa del calcio italiano, delle Nazionali e di ciò che ruota intorno al pallone sotto l'egida del tricolore.

    STORIA - Sono sessanta candeline fatte di storie, racconti, implementazioni e traguardi. L'evoluzione è stata un crescendo di introduzioni volte a rendere la location avveniristica e al passo con i tempi. Niente è lasciato al caso e la struttura viene vissuta tutto il giorno, tutti i giorni, slegandosi dalla subordinazione agli impegni delle Nazionali. Che rimangono, naturalmente, il momento clou della vita odierna, specialmente per l'interesse mediatico. Venne edificato in uno dei momenti di maggior difficoltà nell'ottenere risultati, definendosi con il tempo per la propria centralità a più livello nel settore.

    STRUTTURA - A Coverciano non si parla solamente di calcio. Il CTF fu creato con uno sguardo anche agli altri sport: difatti, oltre ai quattro terreni da gioco regolamentari - più uno di dimensioni ridotte e un campo dedicato al calcio a 5 - sorgono all'interno delle mura che guardano Settignano una piscina, campi da tennis, due palestre, da pallavolo e pallacanestro. E ancora le stanze in cui si studia per diventare allenatori, arbitri, nelle quali vengono formati i calciatori e che ospitano coloro che pongono i propri impegni dentro la 'Casa della Nazionale'. Infine, sempre all'interno, il Museo del Calcio.

    RACCONTI - La figura di Coverciano è stata da sempre la chiave delle spedizioni azzurre. Qui si prepararono le selezioni iridate del 1982 e 2006, tra aneddoti che accompagnano il compleanno di uno dei luoghi più simbolici del calcio. Dalle barriere erette da Conte fino alle metodologie più stravaganti, nei corridoi dell'albergo si sono create storie fatte da scherzi - celebri quelli di Pirlo a Gattuso - ed epiche partite a carte. Più o meno tutti i grandi campioni, non solo italiani, hanno passeggiato dentro il Centro almeno una volta.

    SEGRETI - Coverciano è pieno di stanze, intrighi, corridoi: è l' "Hogwarts del pallone", per certi versi. La parte più suggestiva è sicuramente l'ingresso che porta all'albergo, composto da pareti ritraenti le vittorie attraverso immagini, abbracci e schermi che scorrono i traguardi raggiunti dai singoli e dai collettivi. Il posto in cui la storia non solo viene conservata, ma fatta riassaporare. Infine, perché si chiama "Coverciano"? Prende il nome dal contadino che possedeva il fondo nel lontano passato: in latino, il suo nome Corficius o Cofercianus. Da lì, la nomenclatura attuale. Auguri.

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