CremoneseMania: Ballardini primo colpo di un mercato che si preannuncia intenso
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Capitolo uscite, il prossimo 30 giugno sono cinque i giocatori certi di lasciare la Cremonese al termine dei rispettivi prestiti. Per il difensore messicano Vasquez, in prestito con diritto di riscatto dal Genoa, non verrà esercitata l’opzione fissata a quota 10 milioni di Euro. Stesso destino per Meité, in rientro al Benfica. Oltre a loro torneranno alla base il talentuoso Carnesecchi (Atalanta), Benassi (Fiorentina) e Galdames (Genoa), forse l’unico che potrebbe tornare anche nella prossima stagione. Allo stesso tempo sarà difficile trattenere i giocatori che si sono messi in mostra in Serie A come Dessers (la trattativa tra la Cremonese e i Glasgow Rangers è in pieno svolgimento), Okereke, Sernicola e Valeri, che hanno dimostrato di poter stare nel massimo campionato.
Al di là delle cessioni all’orizzonte, il compito della Cremonese sarà quello di ripartire da una base solida alla quale affiancare i rinforzi del mercato estivo. E in rosa non mancano gli elementi per farlo: Bianchetti, Castagnetti, Buonaiuto e Ciofani (attualmente in scadenza di contratto ma in piena trattativa per vivere la sua quinta stagione in grigiorosso) possono tornare ancora molto utili, così come alcuni investimenti della scorsa estate che in B avranno l’opportunità di crescere ulteriormente come Afena-Gyan, Aiwu e Pickel. Prima degli acquisti (che ovviamente ci saranno), la società grigiorossa dovrà valutare gli oltre venti giocatori in rientro dai vari prestiti in Serie C e B: alcuni di loro verranno ceduti nuovamente, ma altri meritano una chance almeno nel ritiro estivo della Val di Pejo: è il caso dei difensori Ravanelli (fresco di promozione con il Frosinone) e Cella (autore di una grande stagione con la Virtus Verona) o del centrocampista Girelli (protagonista a Lecco, ma con il contratto in scadenza), solo per citarne alcuni. Il 16 agosto potrebbero rientrare a Cremona anche Gondo (Ascoli), Zanimacchia (Parma), Strizzolo (Modena) e Nardi (Reggiana), qualora le rispettive società che li avevano in prestito decidessero di non far valere il rispettivo diritto di riscatto.
