Crisi Milan, ecco perché Maldini conferma Giampaolo nonostante Boban

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Una serata che definirla amara per il Milan sarebbe un eufemismo. Una prestazione indecorosa, la contestazione dei tifosi e la Fiorentina che passeggia a San Siro con un Ribery formato cinque stelle. La maggior parte dei supporter rossoneri avrebbe voluto un cambio in panchina ma ci ha pensato Maldini a confermare la piena fiducia in Giampaolo. Una scelta a sorpresa considerando quello che è l'andamento clamorosamente deficitario del Diavolo: la miseria di 6 punti, ben 4 sconfitte totalizzate contro avversari alla portata. A DIFESA DI UNA SCELTA PRECISA - "Ripeto quanto detto domenica, l'allenatore è una scelta nostra, condivisa e lo difenderemo sempre. Abbiamo una squadra giovane, sapevamo di correre dei rischi. Certo, 4 sconfitte in 6 gare sono tante e la qualità gioco non è soddisfacente, speravamo di fare meglio, ma è giusto dargli tempo". Maldini è stato perentorio nelle dichiarazioni rese a Sky, nemmeno un piccolo margine a ripensamenti. Ma c'è qualcosa di più dietro questa presta di posizione così convinta: Giampaolo resta una scelta precisa del direttore tecnico rossonero. Un esonero così prematuro segnerebbe la sua prima sconfitta da dirigente. La speranza, da parte dell'ex capitano rossonero, è quella di una inversione di rotta repentina, già a partire dalla trasferta di Genova contro i ragazzi di Andreazzoli. Ma i tifosi hanno già votato la sfiducia all'allenatore abruzzese.
DIFFERENZA DI VEDUTE CON BOBAN- Colpisce il diverso tenore delle dichiarazioni di Boban e Maldini. Il primo, nei giorni successivi alla sconfitta nel derby, aveva messo fretta al Milan e alla sua conduzione tecnica. Il secondo invece predica calma e vuole dare ancora tempo al suo allenatore. Sembra evidente che ci siano due correnti di pensiero su Giampaolo, di certo tanto responsabile quanto i giocatori di questa disfatta. Elliott, dal canto suo, è convinto di essersi affidato al miglior team possibile per la gestione della società e ha fiducia totale in loro.
ALTERNATIVE DIFFICILI - Chiaramente il futuro di Giampaolo è ancor legato ai risultati, un un'eventuale sconfitta con il Genoa farebbe precipitare la situazione. Ma qui subentra un altro fattore: per il Milan non sarà facile trovare un'alternativa credibile a Giampaolo. Da Spalletti ad Allegri, tutti nomi troppo ambiziosi per un Milan alle prese con una situazione di classifica deficitaria e una politica societaria votata al contenimento dei prezzi e alla linea verde.
DarioDurelle, riguardo a Maldini prioprio non mi convinci. Pure io penso che abbia collaboratori degni, ci mancherebbe, ma il problema è che anche Marotta ha collaboratori degni, anche Tare etc et. Se bastassero i collaboratori in gamba potrebbero mettere me oppure te, ma i risultati dicono il contrario.. Ci vuole un Marotta e anche i collaboratori in gamba....non solo i collaboratori. Ogni volta che gioca Sensi è un colpo al cuore....noi possiamo sperare che Bennacer sia più forte, non costa molto sperarci ma per ora il primo ha dato almeno sei punti all'Inter ...l'altro ce ne ha tolti due o tre.
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