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  • Crolla anche la Lazio: tutti vogliono regalare al Napoli uno scudetto rapido e senza emozioni

    Crolla anche la Lazio: tutti vogliono regalare al Napoli uno scudetto rapido e senza emozioni

    • Alberto Polverosi
      Alberto Polverosi
    Glielo vogliono consegnare su un piatto d’argento. Sono tutte d’accordo, vogliono consegnare al Napoli uno scudetto rapido, senza altro spargimento di emozioni. Niente suspence, tutto e subito. Stavolta è stata la Lazio a spingere la capolista ancora più su. Da seconda in classifica ha perso in casa col Torino, così domani la squadra di Spalletti, se batte la Juve (terza), porta il suo vantaggio sulla seconda +17 quando mancheranno sette partite alla fine. Ancora un piccolo sforzo e lo scudetto sarà suo, con tanti ringraziamenti a Milan, Inter, Juve e Lazio, le concorrenti che non concorrono...

    MALE PROVEDEL E...GHERSINI - Trentacinque secondi di Lazio, attacco di Pedro a destra, cross, colpo di testa di Zaccagni sul secondo palo, incertezza di Vanja Milinkovic-Savic che ha perso il pallone e l’ha riacciuffato proprio sulla linea di porta. Trentacinque secondi, i primi di un tempo che la seconda in classifica ha vissuto male. Il Torino l’ha chiuso in vantaggio con una labbrata di sinistro di Ilic da fuori area e con Provedel che ha sbagliato l’intervento, toccando solo la palla che ha poi scavalcato i suoi guantoni. La Lazio non è stata mai in partita, mai vista la brillantezza di quest’ultimo periodo. Juric l’aveva incartata e inaridita con le sue marcature a uomo, tutti controlli diretti molto efficaci come quello di Vlasic su Vecino (stentava in regìa), di Linetty su Luis Alberto (mai un guizzo) e di Ilic su Sergej Milinkovic-Savic. Sempre aggressivo e rognoso, il Toro ha tolto alla Lazio l’idea del pressing alto, ha rallentato sensibilmente il suo gioco, imbavagliato Luis Alberto e cancellato gli attacchi esterni. In mezzo a tutte queste difficoltà, ne va segnalata un’altra, quella del genovese Ghersini, presente sull’erba dell’Olimpico in veste di spettatore: non ha arbitrato, ha lasciato correre una serie incredibile di falli, come quelli che Singo (che meritava il giallo ben prima del secondo tempo) ha commesso di continuo su Zaccagni.

    GIOCO TORO - La Lazio era lenta, spenta, fuori partita. Nemmeno il gioco del Torino godeva di grande velocità, però i granata avevano idee molto chiare. Palleggiavano senza stancarsi con i tre difensori finché Buongiorno, col sinistro, apriva su Singo sulla fascia destra, appoggio a Vlasic o a Sanabria e da lì iniziava l’azione offensiva. Schema ripetuto una dozzina di volte, ma la Lazio non lo ha quasi mai afferrato. Per la cronaca...serba, un solo duello diretto della famiglia Milinkovic: punizione da oltre 25 metri di Sergej, parata piuttosto facile, con sorrisetto, di suo fratello Vanja.

    DENTRO IMMOBILE - Dopo 8' della ripresa Sarri ha fatto il cambio che l’Olimpico aspettava: dentro Immobile, fuori Pedro. Nello stesso momento è entrato anche Marcos Antonio per lo spento Vecino. Dopo l’incidente, con la mano e il braccio fasciati e con i segni di quel botto ancora evidenti, Ciro non ce la faceva più a restare in panchina. La Lazio sembrava un po’ più ispirata, più veloce e più presente nella metà campo granata, ma anche in quel periodo favorevole ai padroni di casa la vera occasione è stata del Torino con lo spunto e l’assist di Vlasic per la conclusione al volo di Sanabria respinta da Provedel. Con Immobile la Lazio ha trovato la profondità che prima non aveva, non solo, spostando Felipe Anderson sulla destra ha creato a Rodriguez problemi mai avuti nel primo tempo, tantoché lo svizzero ha preso anche un giallo per fermare l’esterno laziale. Era entrato bene, con ritmo e idee, Marcos Antonio.

    KARAMOH PER IL CONTROPIEDE - Il secondo giro di sostituzioni laziali ha portato in campo Lazzari (per spingere) al posto di Hysaj, con Marusic a sinistra sulla pista di Singo, e Casale per Patric. La risposta di Juric è stata Karamoh (per Radonjic) per sfruttare la sua velocità in contropiede. La Lazio ha alzato la sua linea offensiva nel finale della gara, ma ancora Sanabria a 5' dalla fine ha avuto l’occasione del 2-0. Quando si è chiuso, il Torino non ha mai davvero rischiato.

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