Crotonemania: Zenga, Nicola, e le ragioni di un addio
NUOVO CORSO. Difficile invertire la rotta con pochi giorni di allenamento all’attivo, ma qualcosa della manona di Zenga si è già intravista. La novità più evidente è il cambio di modulo, con il passaggio dal 4-4-2 al 4-3-3 e momentaneo accantonamento di Trotta, punto fermo della passata gestione tecnica. Spunti interessanti anche nella differente interpretazione di alcuni ruoli: Barberis, ad esempio, ha lasciato il compito di play maker a Mandragora per svolgere quello di mezz’ala, con una maggiore presenza in zona gol. Non a caso il centrocampista ligure è stato il più pericoloso dei suoi insieme a Budimir. Buone sensazioni anche dagli esterni d’attacco, soprattutto da Stoian, forse meno legato a mansioni di copertura rispetto a prima e quindi più lucido negli ultimi 20-25 metri. Dalla cintola in giù il Crotone delle ultime uscite: nervoso, insicuro e disattento. L’eccezione rimane Cordaz, ultimo baluardo, rigenerato dalla presenza in panchina dell’Uomo Ragno. Della trasferta in terra d’Emilia si salva poco, tranne il pareggio al cardiopalma consumatosi 80 chilometri più in là di Raggio Emilia, a Ferrara, tra Spal e Verona, che permette ai calabresi di rimanere ancora fuori dalla zona retrocessione. Nella patria del Parmigiano-Reggiano, dei tortelli e dell’erbazzone almeno una magra consolazione.