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  • Cutrone si scusa, ma la prima vittima del 'nuovo' Milan di Gattuso è lui

    Cutrone si scusa, ma la prima vittima del 'nuovo' Milan di Gattuso è lui

    • Andrea Distaso
    Gattuso ribalta ancora il Milan per ritrovarlo, augurandosi che i due 0-0 consecutivi in campionato intervallati dall'eliminazione in Europa League non siano i tradizionali tre indizi che costituiscono la prova della prima crisi stagionale. Se dopo le avvisaglie di burrasca dei fine ottobre, col doppio ko con Inter e Betis, il tecnico rossonero aveva dimostrato la capacità di ridisegnare la propria squadra abbandonando il tanto amato 4-3-3 per il 4-4-2, paradossalmente il ritorno alle origini potrebbe essere il modo più sensato per affrontare le ultime tre partite prima della sosta invernale.

    PAGA CUTRONE - La necessità di imprimere la scossa a un Milan poco incisivo sotto-porta e colpito da un'incredibile sequenza di infortuni gravi, soprattutto in mezzo al campo, aveva finito per ridare certezze ed entusiasmo a un gruppo che spesso nelle difficoltà si è compattato durante la gestione del tecnico calabrese. Tra coloro che avevano beneficiato maggiormente del nuovo sistema di gioco c'e sicuramente Patrick Cutrone che, da riserva di Higuain, ne era diventato un prezioso partner da titolare. E, per uno strano scherzo del destino, sarà proprio lui la vittima illustre della marcia indietro di Gattuso, che contro la Fiorentina sarà costretto a varare un assetto di emergenza per la contemporanea indisponibilità di Kessie e Bakayoko. Difficile non pensare allo sfogo soltanto di pochi giorni del giovane attaccante rossonero per la sostituzione subita a Bologna, un caso comunque già rientrato dopo le scuse ad allenatore e compagne confessate dal diretto interessato.

    L'INTESA CHE NON C'E'  - Ma più che di una vera e propria punizione, la rinuncia a Cutrone diventa per i rossoneri una scelta quasi obbligata per ritrovare alcuni equilibri perduti e recuperare altri giocatori alla causa. In primis quel Gonzalo Higuain che non segna da ormai due mesi e che, eccezion fatta per l'exploit contro la Samp (entrambi a segno, col bomber argentino servito proprio dal suo giovane compagno di squadra), non è riuscito negli ultimi tempi ad affinare l'intesa in campo col numero 63. Complice anche la squalifica del Pipita post-Juve, da quel momento in avanti Cutrone ha realizzato soltanto un gol in Serie A contro il Parma, l'ex Juve nemmeno uno. Ma ha soprattutto dovuto cambiare il proprio modo di giocare, gravitando spesso lontano dall'area di rigore e calciando molto verso la porta (addirittura 32 le conclusioni tra Olympiacos e Bologna) ma non trovando mai la rete. 

    PIU' VICINI ALLA PORTA - E che dire di Suso e Calhanoglu, condizionati - in particolare un giocatore protagonista di una vera propria parabola involutiva come il turco - da un modulo come il 4-4-2 che li costringe a frequenti e faticosi ripiegamenti che alla lunga tolgono freschezza atletica e lucidità nelle giocate. Riportare tutti e tre più a ridosso dell'area di rigore potrebbe essere il rimedio temporaneo per assecondare la richiesta di Gattuso di occupare meglio gli spazi e tornare prolifici negli ultimi 16 metri e difendere con successo il quarto posto in classifica dagli assalti delle altre pretendenti alla Champions. Che sia dunque soltanto un problema di modulo quello che affligge al Milan? Assolutamente no, ma solo la conferma di come la rosa a disposizione di Gattuso non sia stata costruita con grande lungimiranza e non eccella in qualità. Non è un problema tattico, ma piuttosto tecnico, che imporrà delle scelte, anche dolorose. E a pagare per primo potrebbe essere proprio il Cutrone furioso.

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