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  • Da nuovo Modric a flop a Barcellona e Amburgo: Milan, scommessa Halilovic

    Da nuovo Modric a flop a Barcellona e Amburgo: Milan, scommessa Halilovic

    • Andrea Distaso
    Un colpo a sorpresa, una scommessa da vincere per un Milan reduce dalla stangata Uefa e dall'esclusione dalle prossime competizioni europee, ma desideroso di ripartire nella prossima stagione con maggiori slancio e ambizione. A 22 anni appena compiuti, Alen Halilovic è un talento inespresso, un giocatore con le qualità e i numeri del predestinato, incapace però sino ad oggi di rispondere a tutte queste aspettative. Più giovane debuttante nella storia della Dinamo Zagabria a 16 anni e 101 giorni, recordman per precocità a livello realizzativo (16 anni e 113 giorni, battuto il precedente primato di Kovacic), secondo più giovane debuttante esordiente in Champions League e più giovane esordiente con la maglia della nazionale croata, a 17 anni nemmeno compiuti.

    INCOMPRESO - Accompagnato dalla fama di "erede di Modric" grazie alle sue prestazioni con la Dinamo e le giovanili della sua nazionale, nel 2014 è protagonista di un controverso trasferimento al Barcellona, prima sospeso a causa del blocco al mercato imposto ai blaugrana e poi convalidato per circa 5 milioni di euro. In prima squadra però non esordirà mai, collezionando 4 gol in 30 apparizioni con la formazione B prima di trasferirsi in prestito allo Sporting Gijon, con cui debutta in Liga nell'agosto 2015, e successivamente all'Amburgo a titolo definitivo. Nemmeno nello storico club tedesco, retrocesso per la prima volta in seconda divisione al termine dell'ultima stagione; la scorsa estate, è stato "parcheggiato" al Las Palmas, con cui ha preso parte a 38 partite e realizzato 2 gol, senza riuscire a evitare la discesa in Segunda Division.

    ECLETTICO - Mancino naturale, Halilovic è un centrocampista offensivo utilizzabile sia come trequartista che come attaccante esterno, tanto a destra quanto a sinistra; nell'attuale 4-3-3 di Gattuso, rappresenterebbe dunque un'alternativa sia a Calhanoglu che a Suso. Se sul talento non si può davvero discutere, sarebbe il caso di porsi più di qualche domanda sul perchè nè il Barcellona nè l'Amburgo abbiano poi realmente puntato su di lui. Difficoltà caratteriali unite a una certa discontinuità hanno condizionato in negativo sin qui la sua carriera, al Milan il compito di provare a vincere e far vincere ad Halilovic questa scommessa. 
     

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