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  • Dal Palermo alla Juve: Dybala-Inter, dieci anni di battaglie

    Dal Palermo alla Juve: Dybala-Inter, dieci anni di battaglie

    • Furio Zara
    La prima volta di Paulo Dybala contro l’Inter risale a quasi dieci anni fa. Giocava col Palermo, era uno sbarbatello di 19 anni che scintillava di talento, aveva il 9 sulle spalle, il suo compagno d’attacco era un altro mancino purosangue, Franco Brienza. L’allenatore era Gian Piero Gasperini: la sua esperienza in Sicilia sarebbe durata poco. Inter-Palermo 1-0, a San Siro: era il 2 dicembre 2012. Giocò assai bene, non si fece intimorire, a fine partita i connazionali Cambiasso e Zanetti andarono a parlottare con lui: bravo Paulo, continua così, ci sai fare. E dunque: Dybala contro l’Inter. Vecchia storia, perché ci ha già giocato 15 volte, tra campionato (13), Coppa Italia (1) e Supercoppa italiana (1). Bilancio: 6 vittorie, 4 pareggi e 3 sconfitte. Quattro i gol (di cui 3 in campionato), più svariati lampi di classe seminata a futura memoria. E chissà: nuova storia, se davvero l’Inter sarà la sua prossima squadra.

    L’ultimo Dybala contro l’Inter risale al 24 ottobre dell’anno scorso, gara d’andata a San Siro. Ricordate? 1-1, tra veleni, proteste, la rabbia di Simone Inzaghi, il gol di Dzeko, il pari di Dybala nell’assalto finale. Dal dischetto, dopo il calcio di rigore concesso per il contatto Dumfries-Alex Sandro (l’arbitro Mariani viene richiamato al Var da Guida). Ma è ora di riavvolgere il film: la prima vittoria di Paulo in campo contro l’Inter arriva quando è già alla Juve. Ventotto febbraio 2016, a Torino: 2-0 per i bianconeri. E’ la Juve di Allegri, Dybala fa coppia con Mandzukic. E’ l’anno della rimonta, vincendo contro l’Inter la Juve infila il 17° risultato utile consecutivo (16 vittorie e 1 pareggio): lo scudetto è vicino. E’ anche il giorno in cui Bonucci - autore di uno dei due gol (l’altro è di Morata su rigore nel finale) - posta su Twitter il celebre «Sciacquatevi la bocca». Un mese prima (27 gennaio) Paulo ha segnato il primo gol all’Inter, nella semifinale di Coppa Italia, 3-0, sempre a Torino: il gol di Paulo riassume il meglio del suo repertorio. Contropiede, inserimento centrale di Paulo, pallone che arriva rasoterra da sinistra al limite dell’area: colpo di interno collo, di prima intenzione. Dettaglio: Dybala era appena entrato in campo.

    Ma è nella stagione 2019-20 - c’è Maurizio Sarri in panchina - che l’argentino dà il meglio di sé, segnando sia all’andata che al ritorno e mettendo la firma (11 gol finali) sullo scudetto. Sei ottobre 2019, si gioca a San Siro. Dybala è il migliore in campo. Segna dopo appena quattro minuti (diagonale micidiale a incrociare) ed esulta mimando la maschera. Joya ritrovata dopo qualche panchina di troppo. Joya al veleno. ma è la partita del ritorno che si carica di tanti significati. La data non può venire dimenticata. Otto marzo 2020. L’Italia sta precipitando nel lockdown, il mondo conosce il Coronavirus. Si gioca in uno Stadium deserto. Con la vittoria la Juve spinge fuori dai giochi scudetto l’Inter - distante 9 punti dalla capolista - mentre continua il duello spalla a spalla con la Lazio. Il gol di Dybala è una magia pura, probabilmente uno dei gol più belli dei suoi dieci anni in Italia. Il controllo, la conclusione, la precisione, l’incanto del tocco: tutto di esterno sinistro, alla Sivori. Un ricamo, una puntura di spillo, una di quelle giocate che sono privilegio di pochi eletti. Il giorno dopo il lockdown diventa ufficiale, la FIGC sospende a tempo indeterminato tutti i campionati. Gli italiani si chiudono in casa, la vita di tutti si ferma, il pallone non rotola più. La sospensione durerà tre mesi e mezzo e il gol di Paulo resterà l’ultima vera gioia prima dell’ansia e del dolore: è un gol che brilla come una piccola luce nel buio angosciante in cui è scivolata l’Italia.

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