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  • Dal Sassuolo al Napoli fino alla Nazionale: Raspadori risponde sempre presente

    Dal Sassuolo al Napoli fino alla Nazionale: Raspadori risponde sempre presente

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    Dal Sassuolo al Napoli passando dalla Nazionale, Giacomo Raspadori non sembra risentire delle differenze dal giocare in una squadra di media classifica a una che lotta per il vertice. Così come non affonda sotto il peso della maglia numero 10 dell'Italia, anzi. Il gol che ha regalato agli azzurri la vittoria contro l'Inghilterra in Nations League è solo l'ultimo tassello di una crescita continua, che ha spinto il Napoli a crederci e Mancini a puntarci. La terza rete con l'Italia in 13 presenze; numeri che saliranno ancora e sempre di più. 

    É SOLO L'INIZIO - "Ha delle qualità tecniche straordinarie, ma è un giocatore che ha pochissime partite a livello internazionale, ha iniziato adesso con il Napoli. E questo conta. Se Raspadori oggi avesse 50 partite tra Nazionale e Champions sarebbe ancora migliore." Le parole di Mancini evidenziano come il 22enne sia solo all'inizio del percorso perché è a tutti gli effetti al suo primo anno in una grande squadra. La partenza è delle migliori, soprattutto per quanto i suoi goal abbiano già pesato in questa stagione. Il primo, con la maglia del Napoli ha risolto una partita che sembrava stregata con lo Spezia, il secondo, sempre con il club, ha chiuso il match contro i Rangers. A proposito, quella era la prima uscita di Raspadori in Champions League e - come ci sta abituando - l'ex Sassuolo si è fatto trovare subito pronto, dopo appena 8 minuti dall'ingresso in campo. Infine, il gol di ieri sera, anche questo decisivo, dopo un controllo paradisiaco e il piazzato all'angolino. 

    OVUNQUE - Esterno d'attacco, seconda punta, prima punta; non c'è posizione in attacco in cui Raspadori non possa giocare. L'anno scorso a Sassuolo dopo le prime partite in cui si alternava con Scamacca, fu dirottato dalla parte sinistra. Spalletti lo ha già utilizzato in quella posizione al posto di Kvaratskhelia ma soprattutto in mezzo, complice anche l'assenza di Osimhen. Mancini ieri lo ha affiancato a Scamacca in un'insolito 3-5-2. A volte definire 'jolly' un giocatore ne sminuisce il valore assoluto, no, non in questo caso. 

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