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  • Dalla Calabria a Gelsenkirchen, un Tedesco alla conquista della Germania

    Dalla Calabria a Gelsenkirchen, un Tedesco alla conquista della Germania

    • Alessandro De Felice
    Siamo a novembre ma è già stata definita da molti la partita più pazzesca dell’anno. Né vincitori né vinti nel Derby della Ruhr. Borussia Dortmund e Schalke 04 dominano un tempo a testa e si dividono la posta in palio con il risultato finale di 4 a 4. Se da una parte continua a essere decisivo Aubameyang, croce e delizia del BVB con un gol, un assist e soprattutto l’espulsione per doppia ammonizione nella ripresa, dall’altra lo straordinario inizio di stagione dello Schalke 04 ha un nome e cognome: Domenico Tedesco, tecnico dei Die Knappen. Cuore italiano e mentalità tedesca, il 32enne ha esordito tra i professionisti solo lo scorso 8 marzo e in otto mesi ha conquistato la Germania calcistica.

    DALLA CALABRIA ALLA GERMANIA- Nato a Rossano Calabro, in provincia di Cosenza, nel settembre 1985, si trasferisce con la famiglia all’età di 2 anni a Stoccarda. Tedesco si laurea in Ingegneria Industriale e, dopo il master in Gestione dell’Innovazione, intraprende la carriera nella Mercedes come ingegnere. Accanto al lavoro, nella vita di Tedesco ci sono un pallone e una panchina: a soli 22 anni, inizia ad allenare nelle giovanili dello Stoccarda. Una vita spesa tra ufficio e campo, prima del bivio: a 27 anni il club gli offre la panchina dell'U17. Tenersi il posto fisso nella nota casa automobilistica tedesca o seguire la passione e rischiare? Il calabrese scommette su di sé e decide di lasciare il lavoro e tentare l'ascesa nel calcio.

    SULLE ORME DI NAGELSMANN- Tedesco supera a pieni voti l'esame U17 e riceve la chiamata dell’Hoffenheim per sostituire sulla panchina dell’U19 Julian Nagelsmann, promosso capo allenatore della prima squadra. A metà 2016, i due giovani allenatori conseguono insieme il patentino da Fußball-Lehrer, attestato necessario per allenare club professionistici in Germania. Nella seconda metà del 2017, per i due arriva la svolta: mentre l'allievo di Tuchel porta Hoffenheim, piccola frazione della città tedesca di Sinsheim, nel distretto di Karslruhe, in Champions League al termine di un percorso straordinario, iniziato la stagione prima con la salvezza, per Tedesco arriva la prima grande chance tra i grandi: l’8 marzo scorso, l’Erzgebirge Aue decide di affidargli la panchina per provare a dare una scossa e conquistare la salvezza. In 11 partite, l'italo-tedesco porta a casa 20 punti e centra l’obiettivo della permanenza in Zweite Liga. Tedesco attira su di sé le attenzioni di molti club e riceve in estate la chiamata dello Schalke 04, che gli offre il ruolo di Cheftrainer al posto di Markus Weinzierl tra lo scetticismo generale.

    CONCRETEZZA- Un calcio pragmatico nel cuore della Ruhr. La filosofia di Tedesco unisce la mentalità difensiva italiana alla concretezza teutonica. 3-5-2 o 3-4-2-1, il tecnico dei Die Knappen punta sulla solidità della sua squadra in fase difensiva e le ripartenze, per esaltare le qualità dei suoi uomini. Tedesco sta pian piano recuperando tutti i talenti dei Die Knappen: Max Meyer è tornato a orchestrare la manovra offensiva, in compagnia di Leon Goretzka, mentre Di Santo ed Embolo, recuperato dopo l'infortunio che lo ha tenuto lontano dai campi nella seconda parte della scorsa stagione, scalpitano alle spalle di Guido Burgstaller, centravanti austriaco a quota 6 reti in stagione. Konoplyanka rappresenta una certezza in avanti, mentre la vera sorpresa è Stambouli, arretrato di qualche metro per far ripartire l'azione da dietro. Niente tiki-taka, niente possesso palla prolungato. L'obiettivo di Tedesco è il bel calcio finalizzato al risultato. Bisogna pur sempre conquistare i tre punti!

    Ieri il 4-4 nell'inferno del Borussia Park. Una rimonta clamorosa quanto inaspettata: l'ultima impresa di un tecnico dal cuore italiano e la mentalità tedesca. Damen und Herren, Domenico Tedesco da Rossano Calabro! 

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