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  • De Rossi: 'Il Brighton non è solo De Zerbi. Noi più esperti, ma non basta. La Roma deve arrivare quarta'

    De Rossi: 'Il Brighton non è solo De Zerbi. Noi più esperti, ma non basta. La Roma deve arrivare quarta'

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    Domani sera (ore 18,45) in un Olimpico come al solito sold out arriva il Brighton di De Zerbi per l'andata degli ottavi di Europa League. La Roma di De Rossi, reduce da 6 vittorie in campionato e dal successo col Feyenoord, potrà contare su quasi tutta la rosa a disposizione. Ecco le parole del tecnico in conferenza stampa alla vigilia del match 

    Cosa ne pensa del Brighton? E ci spiega il suo rapporto con De Zerbi? 
    "Ho una bel rapporto con De Zerbi sin da quando ero calciatore. Dopo le prime partite da allenatore chiacchieravamo ed esprimevo la mia ammirazione nei suoi confronti per il tipo di gioco che proponeva. Roberto ha idee brillanti, è un allenatore innovativo. Il Brighton ha tanti giocatori bravi, sarà una partita complicata".

    In settimana due giocatori del Brighton hanno parlato dello stadio. Può rappresentare un’arma in più?
    “Siamo noi che dobbiamo regalare a loro un’altra notte felice e non sono loro che devono farci vincere. Tutte e due le cose saranno importanti, per ogni giocatore è molto bello giocare qui anche per gli stranieri però loro sono abituati a giocare in stadi pieni con calore. In Premier la cornice è sempre bella ma qui troveranno una passione più alta”.

    Che partita ti aspetti rispetto a Brighton? Il nono posto del Brighton in campionato quanto può valere considerando la Serie A? Giocherà a 3 o a 4 in difesa?
    "Non è facile fare il paragone sul loro nono posto e in che posizione sarebbero in Italia. Il Brighton è un club emergente, è stato bravo Potter a creare qualcosa, ma ora De Zerbi sta dando un'impronta ancora più riconoscibile. In Italia il Bologna è quarto, è una storia simile. De Zerbi ha creato una cosa simile ai tempi del Sassuolo, non è facile arrivare a quei livelli. Questo traguardo è ripetibile solo se si hanno grandi idee e un società che può investire. Difesa a 3 o a 4? Non te lo dico".

    Domani la Roma deve essere più istintiva o riflessiva?
    "Si può essere istintivi stando bassi e difendendo in maniera disordinata e si può essere riflessivi cercando di portare la loro squadra a difendere. La Roma è una grande squadra, ma deve rispettare il Brighton anche se la Roma è la Roma. Sarà una bella partita, il Brighton mette a giocare nella propria metà campo per alcuni il Manchester City, l'Arsenal e il Liverpool, a volte però prende imbarcate contro Fulham e Luton. Ci saranno tante partite all'interno della partita, dobbiamo essere bravi a giocarle e a vincerle entrambe sia quando avremo il possesso del pallone sia quando lo avranno loro".

    Visto il quinto posto in classifica, la questione del ranking Uefa può dare uno stimolo in più per eliminare il Brighton?
    “Noi giochiamo le patite per vincere, magari diamo un occhio diverso alle nostre connazionali e possono avere un sapore speciale le loro vittorie per il posto in più in Champions. Però bisognerà arrivare quinti o quarti. Questo ranking lo guardiamo il giusto come una storiella che ci raccontano che se vi comportate bene vi facciamo questo regalo. A noi non cambia niente, dobbiamo solo vincere. Se vince un’italiana in Europa al di là delle rivalità tra i tifosi può essere un vantaggio”

    Oggi sono 50 giorni dalla sua gestione. Si aspettava qualcosa di più o di meno?
     “Mi aspettavo tre punti in più in campionato e sarebbe stato perfetto. Era quello il progetto. Sono soddisfatto, sono consapevole del fatto che non abbiamo fatto niente. Nessuno meglio di me conosce questa città che può cambiare i giudizi in pochi secondi per quello tengo i ragazzi con la testa a Trigoria e fuori da giornali e social. Si diventa forti velocemente e scarsi in poco tempo. Sono soddisfatto di quello che ho creato. Il rapporto c’era già ma da allenatore devi crearlo di nuovo. Come presentare la stessa persona ma sotto un’altra veste e non è mai così facile. Mancini ha detto che i giocatori stanno capendo cosa chiedo, oggi ho guardato l’allenamento di ieri e non è solo capire ma crederci. Non che io chiesa cose così brillanti o speciali ma loro stanno dimostrando di credere in quello che gli dico. Questa è la cosa che mi rende felice oltre ai punti che non sempre vanno di pari passo. Per ora c’è stato tutto ma ancora nulla perché ci mancano due mesi di fuoco”.

    C’è chance di vedere Karsdorp in panchina? L’alternanza tra Spinazzola e Angelino è studiata?
     “Karsdorp vediamo come si sente oggi per sapere se possiamo convocarlo. Ha alternato giorni in cui si sentiva bene ad altri dove si sentiva poco bene. I due terzini sinistri sono due giocatori per i quali io impazzisco. Mi piace la loro qualità e la personalità. Anche il livello dei giocatori e sono diversi. A volte è una scelta in base all’avversario, a volte un po’ di turnover a volte scelgo quello che mi sembra più in forma ma non ci sono strategie. Stanno bene toccando ferro e conto su entrambi”.

    Per Bove ha immaginato qualche ruolo differente? Ad esempio sulla fascia..
    "Prima di Monza leggevo che Bove aveva con Mourinho una media di 62 minuti a partita, mentre con me 59, quindi non ci sono grandissime differenze. Ovviamente ha iniziato meno partite con me, ma nella mia prima partita in Serie A è stato il migliore in campo. Ho grandissima fiducia in lui, al suo fianco ci sono Cristante, Paredes e Pellegrini, i quali stanno giocando molto bene e per questo motivo sta trovando meno spazio. Non vedo Bove esterno di fascia, vorrei giocator più offensivi di lui in quel ruolo. In un futuro non troppo lontano lui potrebbe essere un buon mediano davanti alla difesa, tecnicamente è molto meglio di quanto si pensa, deve solo lavorare tanto sui tempi di gioco e sulla lettura delle azioni e lo stiamo facendo a fine allenamento. Ha una capacità di corsa che gli permette di coprire tanto campo, ha anche dei piedi buoni, deve solo mettere la sua capacità tecnica all'interno della partita per capire quando fare due tocchi o quando portare palla. Queste cose le migliori con il tempo, io da giocatore inizialmente ero un box to box, poi sono diventato un pensatore. Spero che nessuno gli metta fretta, deve rimanere con questa testa, come essere umano è il ragazzo da far sposare alle proprie figlie. Si sta comportando bene dal punto di vista professionale, è sempre il più sorridente quando vinciamo anche se gioca di meno. Non potrei essere più contento di lui. Nel suo percorso alla Roma ci sta essere la prima riserva, non è una cosa della quale deve vergognarsi. Nel percorso di miglioramento c'è questo suo bisogno di migliorare alcune cose, ma quando entra gioca sempre bene e conto molto su di lui. A Rotterdam ha giocato titolare e lo ha fatto benissimo".

    La Roma ha 15-16 calciatori che hanno giocato almeno una finale internazionale, il Brighton decisamente no. Quanto pesa il fattore esperienza in queste gare? Il gap con la Premier si è assottigliato?
    "L'Italia si sta rilanciando dopo anni in cui la Premier sembrava irraggiungibile per valore, anche se probabilmente lo è ancora per incassi. Quando ci sono calciatori senza esperienza ci può essere un contraccolpo in queste partite, ma in quel momenti ti aggrappi al campo e alle cose che conosci. Il gap di esperienza che ha il Brighton con noi sarà colmato dalla conoscenza che hanno del campo, quindi noi dovremo mettere altrettanta conoscenza e intensità per dimostrare sia per l'esperienza sia per il valore dei giocatori di portare a casa la vittoria. Non possiamo aspettarci che loro si mettano paura dello stadio e che ci regalino la vittoria, potranno anche essere emozionati, ma sanno cosa fare in campo. Sarà una partita difficile".

    Ha esordito in Champions League e hai realizzato l'ultimo gol della Roma in Champions. Ora lei si chiede di portare nuovamente la Roma in Champions.
    "Nell'ultima partita giocata dalla Roma in Champions c'ero io in campo e io ho smesso da 20 anni (ride, ndr). Questo è inaccettabile, la Roma deve stare a quei livelli. Ora a livello societario stiamo meglio rispetto a quando ho lasciato la Roma, sia come investimenti sia come giocatori sia come monte ingaggi. La Roma deve sempre provare ad arrivare in Champions e una volta che ci arriva fa grandi annate arrivando agli ottavi e ai quarti. Il mio destino non è incrociato con questo, la Roma può lottare per la Champions qualsiasi sia l'allenatore. I valori che ci sono nella squadra non sono da squadra sotto il quarto posto".

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