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  • De Rossi: 'L'addio alla Roma una batosta, devastante. Totti? Non ci siamo parlati per un mese. Sul ritorno...'

    De Rossi: 'L'addio alla Roma una batosta, devastante. Totti? Non ci siamo parlati per un mese. Sul ritorno...'

    Parla, Daniele De Rossi. Ed è la prima volta dalla conferenza stampa in cui diede l'addio al Boca Juniors e al calcio. Queste le parole di DDR a GQ, oggi in edicola, riportate da la Repubblica: "Non c’è stato un giorno in cui non mi sia sentito felice, al Boca. Quelli dell’addio a Buenos Aires sono stati giorni tristi, ma la vera batosta è arrivata a Trigoria, uscendo dalla mia camera per andare al pullman, ho pensato “è l’ultima volta che chiudi questa porta”, e lì mi è parso di tremare. O forse ho tremato sul serio. Se devo dire qual è stato il vero momento del ritiro, dico quello. Devastante. Di offerte per continuare a giocare in Serie A ne avevo parecchie, ma non ho voluto aggiungere un’altra maglia italiana a quella della Roma, mi pareva di sprecare una storia bellissima. Quando sto bene sarei ancora in grado di giocare nella Roma, nel Boca, ma non succede quasi mai. Ho 36 anni, il fisico è logoro, di soldi ne ho abbastanza". 

    SUL RAPPORTO CON TOTTI - "È capitato di non parlarci per un mese, pure l’anno scorso. Abbiamo giocato vent’anni assieme, ci siamo abbracciati dopo i gol, ci siamo frequentati fuori dal campo, abbiamo avuto anche delle sonore litigate, ma poi è sempre finita a risate. Vita vera, non recitata. Il suo addio? Un incubo. Non ho passato bene quel periodo, e ho preso nota per evitare che a me succedesse lo stesso". 

    SUL FUTURO AZZURRO - "Oggi non posso saperlo, ma il rapporto con Mancini è eccellente. Fra i discorsi che abbiamo fatto tempo fa, non in gennaio intendo, una porta azzurra era socchiusa". 

    SULLA ROMA - "Qui il discorso è diverso perché al settore giovanile c’è mio padre, perché i rapporti col club comunque non li ho persi, perché al termine del corso che intendo fare potrò allenare in terza serie oppure una Primavera, vediamo. Ritorno imminente? La tempistica della mia uscita dal Boca, unita alla trattativa per la cessione della Roma, ha fatto pensare a molti che il gruppo Friedkin mi avesse contattato. Non è successo, non li ho mai sentiti; ma non è che io sia in attesa di un nuovo proprietario per tornare a Trigoria su un cavallo bianco". 

    SULL'ESSERE ALLENATORE - "Devi prima dimostrare di saperlo fare, se perdi tre partite di fila la gente si dimentica che eri il suo Capitan Futuro e pretende che tu ottenga risultati nel presente. E poi l’ultima cosa che voglio è creare problemi a Fonseca. I modelli? Luis Enrique e Antonio Conte: all’Europeo mi ha letteralmente conquistato".

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