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  • Del Neri o Prandelli:| Juve, il problema resta Diego

    Del Neri o Prandelli:| Juve, il problema resta Diego

    Tra una settimana l'investitura del nuovo allenatore. Juve, con Del Neri o Prandelli il problema rimane Diego. I due candidati alla panchina bianconera faticheranno a collocare il brasiliano. Che a Beppe Marotta e Fabio Paratici, nuova cabina di regia bianconera, toccherà un gran lavoro pare l’unica certezza in giorni dove altre, ancora, non s’avvistano. A occhio, la Juve si appresta infatti a un mercato mica solo di qualità, ma pure di quantità, per numero di giocatori interessati, in entrata e uscita. Chiunque sia l’allenatore che verrà assunto, Luigi Del Neri o Cesare Prandelli, ai quali ormai s’è ridotta la lista. Dalla collocazione sul prato di Diego all’investitura di un regista, o facente funzioni, fino all’arruolamento di assaltatori laterali. Per quanto riguarda il tecnico è definita la tempistica, una settimana, dieci giorni al massimo, non ancora l’identità. Del Neri resta il più avvicinabile, e pure per questo probabile, perché ha il contratto con la Samp in scadenza: e davanti all’accoglimento delle sue richieste (quasi il doppio dell’ingaggio attuale, sugli 800.000 euro) da parte del presidente Garrone, ha preso tempo, rinviando la firma. Aspetta la Juve, come prima opzione, ma l’hanno sondato pure Fiorentina e Parma. Interpellato sull’argomento, Garrone l’ha rinviato: «Dell’allenatore si parlerà la settimana prossima». Qualche parola in più, con ironia, sul suo attuale amministratore delegato, Marotta, ormai traghettato alla Juve: «Non so se ha già firmato. Anzi: se avete qualche notizia certa, telefonatemi. In tutte le mie aziende ho sempre scelto di delegare, ma quando questa delega non viene applicata la revoco. Delle decisioni di Marotta comunque non so veramente nulla». E dire che qualche settimana fa, proprio il numero uno doriano, aveva sostanzialmente dato l’approvazione. Per l’inizio della prossima settimana, ha pianificato le mosse decisive anche la Juve. In menù c’è giù un incontro con Del Neri, a meno che non si sblocchi la situazione di Prandelli, ora prigioniero «di quelle cinque righe di comunicato» con le quali promise fedeltà alla Fiorentina, racconta chi lo conosce bene. Il gran ripensamento, o tradimento visto dal popolo viola, potrebbero trovarlo allora solo le due proprietà, perché questo è un affare «che passa sopra la testa dei dirigenti», si osservava ieri a Torino e Firenze. Una cosa, i due candidati hanno in comune: entrambi verrebbero di corsa alla Juve. Entrambi, poi, richiederebbero modifiche strutturali all’attuale squadra. Nel 4-4-2 brevettato da Del Neri un trequartista ha difficilmente trovato posto, tranne Doni nell’anno dell’Atalanta: che però ha caratteristiche ben diverse da Diego. L’utilizzo del brasiliano pare difficoltoso pure nei piani strategici di Prandelli, seppure il tecnico abbia frullato diversi assetti, dal 4-2-3-1 al 4-3-3 e impiegato gente di fantasia come Mutu e Jovetic: ma anche questi due hanno indole, corsa e fisico decisamente diverse da Diego. Per non parlare della spinta sulle corsie, dove gli unici abili paiono De Ceglie e Caceres: il resto dovranno scovarli Marotta e Paratici.

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